È iniziato questa mattina alle 5 il viaggio di circa 1.950 chilometri, che porterà la colonna mobile della Protezione civile del Trentino e dell’Alto Adige a circa 30 chilometri da Chișinău, capitale della Moldavia, ad appena 180 chilometri da Odessa, in Ucraina. L’arrivo previsto è per la giornata di mercoledì 23 marzo.
43 i membri della spedizione, con 11 tir a bordo dei quali vengono trasportati 17 container di materiale per l’allestimento di un campo di accoglienza per le persone che varcano le frontiere dell’Ucraina, oltre a 1 container di beni alimentari donati dalla Caritas. Al momento è prevista la sola consegna del materiale alle autorità moldave, ma la protezione civile di assicura la propria disponibilità anche per l’eventuale allestimento. I programmi potranno infatti subire delle modifiche, anche in base alle notizie che arriveranno nel corso delle ore e dei giorni dal teatro del conflitto.
Prima della partenza, nel corso di un briefing presso il polo della Protezione civile a Lavis, tutti i partecipanti sono stati informati in merito agli aspetti organizzativi e logistici della missione, con un focus sul tema della sicurezza sia per quanto riguarda il contenimento dei rischi di contagio da Covid, sia per il contesto potenzialmente complesso. Hanno voluto essere presenti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti – accompagnato dal dirigente generale del Dipartimento protezione civile Raffaele De Col – il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher e l’assessore con delega alla protezione civile, Arnold Schuler con il direttore di Dipartimento Klaus Unterweger.
La colonna mobile, guidata dal capo missione Giovanni Giovannini, dirigente del Servizio foreste della Provincia, è composta da 6 dipendenti del Servizio prevenzione rischi; 7 vigili del fuoco del Corpo permanente; 12 vigili del fuoco volontari dei distretti di Trento e Rovereto; 6 volontari dei Nuvola (Protezione civile della Sezione trentina degli alpini); 2 sanitari della Croce rossa e 8 volontari altoatesini della Croce Bianca. Un funzionario del Dipartimento nazionale di protezione civile fornirà il necessario supporto.
All’interno dei mezzi diretti in Moldavia vengono trasportati: 92 tende complete di impianto elettrico con illuminazione, prese interne e impianto di riscaldamento, per una capacità di alloggiamento 512 persone; 100 fornelletti elettrici; 600 brandine da campo; 2.000 coperte di lana; 5.000 kit di lenzuola monouso; 14 torri faro per l’illuminazione del campo; 16 quadri elettrici di varie dimensioni e cavi sufficienti per la distribuzione di illuminazione ed energia; 2 prefabbricati uso wc con 7 vani ciascuno; 2 prefabbricati uso doccia con 6 vani ciascuno, completi di boiler; 3 gruppi elettrogeni; 1 cucina da campo; 1 tendone sociale ampio 720 metri, completo di riscaldatori e impianto elettrico; 4 moduli di panche e tavole da campo per 576 persone. I materiali e le attrezzature verranno ceduti a titolo gratuito alle competenti autorità dell’amministrazione moldava: il loro valore complessivo ammonta a 1.775.820 euro, di cui 1.199.820 euro a carico della Provincia autonoma di Trento. infine, gli aiuti umanitari Caritas inseriti nella colonna mobile, sono composti da 16 bancali di alimenti a lunga scadenza.
“Siete il volto migliore della nostra Autonomia” ha detto il presidente Fugatti rivolgendosi ai membri della colonna mobile, evidenziando come Trentino e Alto Adige dimostrino una grande capacità di collaborazione, mettendosi al servizio delle persone più in difficoltà: “Sapete mettere a disposizione competenze e capacità organizzative per un’operazione di solidarietà che dimostra ancora una volta il vostro grande spirito civico. Siete motivo di grande orgoglio: ringrazio dunque voi e le vostre famiglie, che vi seguiranno da lontano”. Il presidente Kompatscher ha sottolineato come sia motivo di orgoglio per due piccoli territori come i nostri saper dare un aiuto concreto a chi scappa dalla guerra: “Mai avremmo pensato che dopo la caduta del muro di Berlino l’Europa avrebbe vissuto un momento tanto difficile. Confidiamo nella diplomazia, mentre nel nostro piccolo ci mettiamo a disposizione per questa operazione di solidarietà”.
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