I corsi per i futuri operatori turistici potranno tenersi anche nei rifugi. E’ stato siglato un accordo tra la SAT e l’Ente Bilaterale Turismo del Trentino (EBTT) che dà il via a iniziative di collaborazione per la formazione e l’informazione di lavoratori e operatori del settore turistico.
L’obiettivo è fornire una conoscenza diffusa del territorio trentino, con un’attenzione particolare a quello montano e alle sue peculiarità ambientali, storiche e culturali.
A siglare l’accordo per EBTT il presidente Walter Largher e la vicepresidente Fabia Roman; per SAT la presidente Anna Facchini e la vicepresidente Elena Guella.
“L’Ente Bilaterale è costituito dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali del settore turismo – spiega il presidente EBTT, Walter Largher – e si occupa di formazione dei lavoratori e degli operatori del settore turistico. L’Ente Bilaterale promuove e realizza iniziative volte alla valorizzazione delle risorse umane e allo sviluppo del settore turismo a livello provinciale. Con questo accordo abbiamo voluto valorizzare le specificità di chi opera nei rifugi attraverso l’attivazione di percorsi formativi ad hoc, ed inoltre abbiamo scelto di coinvolgere la SAT e i suoi esperti per divulgare la conoscenza del territorio trentino con lo sguardo di chi, come la SAT, sa quanto fragile sia il territorio alpino e di quanto di questo bisogna esserne coscienti.”
SAT, che per parte sua si occupa di promuovere la frequentazione della montagna, lo studio e la tutela dell’ambiente montano, ha voluto partecipare a questo progetto dedicato alla sensibilizzazione e formazione degli operatori turistici.
“Siamo molto contenti di questo accordo che ancora una volta mette in cordata SAT con le realtà del territorio – dice Anna Facchini, presidente SAT -. La montagna è essenza della nostra comunità, ma va rispettata, conosciuta, vissuta con attenzione e intelligenza. Abbiamo grandi risorse ambientali e territoriali ma dobbiamo saperle preservare e ottimizzare anche in un’ottica di sviluppo. Promuovere la conoscenza degli operatori del turismo, dei gestori dei rifugi in un momento di profondo cambiamento del turismo montano, significa fare lunghi passi nella giusta direzione, significa camminare e non rimanere fermi. Auspico che questa collaborazione possa davvero diventare una risorsa per i tanti che della montagna fanno anche un lavoro”.
La collaborazione riguarderà in particolare l’organizzazione di serate sul territorio trentino aperte al pubblico, per migliorare la conoscenza del territorio di chi opera a tutti i livelli nell’ambito del turismo ed in particolare di chi si interfaccia con il visitatore. Ma non solo. I rifugi SAT potranno diventare sedi per corsi di formazione residenziali promossi e organizzati da EBTT. Verranno inoltre inseriti nei moduli formativi di EBTT specifici percorsi per i gestori di rifugio e collaboratori.
“SAT e EBTT collaboreranno alla definizione di uno specifico modulo formativo sulle peculiarità e la storia dei propri rifugi, nonché sulle specificità dell’ospitalità alpina, in termini di ambiente, di lavoro e di clientela – così la vicepresidente SAT, Elena Guella -. Questo al fine di preparare con competenza i rifugisti di oggi e domani e per veicolare con più efficacia quei valori di tutela dell’ambiente montano, di promozione di una sua frequentazione responsabile e di supporto allo sviluppo socio-economico delle comunità locali, che contraddistinguono la SAT fin dalla sua fondazione”.
A soffermarsi sulla ricerca di equilibrio tra formazione, turismo e fragilità dell’ecosistema montano anche la vicepresidente di EBTT, Fabia Roman: “Il turismo d’alta quota è una parte importante dell’offerta turistica trentina, sia nella stagione invernale che in quella estiva. Anzi, la pandemia ha accresciuto la domanda di spazi naturali e aperti, dove trascorrere il proprio tempo libero. Ben vengano, dunque, le attività di formazione specifica per quelle realtà come i rifugi che sono presidio delle montagne trentine. Innalzare la qualità del servizio offerto è senz’altro un modo per accrescere l’offerta turistica complessiva della nostra provincia. Con questi corsi si introduce anche l’idea che è possibile gestire realtà particolari come i rifugi alpini in maniera professionale, pur senza dimenticare la fragilità dell’ecosistema nel quale sono collocati. I corsi si svolgeranno proprio nei rifugi con una formula intensiva che aiuterà anche a creare un clima di condivisione tra i partecipanti. Grazie alla SAT, ed in particolare alla sua dirigenza al femminile, per avere creduto in questo progetto ed averlo promosso”.
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