“C’è chi combatte sul fronte di guerra. E c’è chi, come noi, deve impegnarsi in un’altra battaglia: quella del risparmio energetico, che oggi acquisisce un significato nuovo e ancora più importante che in passato”, scriveva qualche giorno fa sui social il sindaco di Trento Franco Ianeselli.
E’ previsto un rincaro consistente, dell’ordine di qualche milione di euro, per i costi energetici del Comune di Trento nel 2022. I costi ordinari ammontano a circa 7 milioni di euro: a incidere maggiormente è soprattutto la “gestione calore”, che pesa 4 milioni di euro e che comprende sia il riscaldamento invernale sia il condizionamento estivo. “Ogni settore dell’amministrazione comunale sarà impegnato nelle prossime ore a individuare degli obiettivi di miglioramento – ha spiegato il sindaco Franco Ianeselli nella conferenza stampa post giunta di oggi, lunedì 14 marzo –. Fino ad aprile i riscaldamenti restano accesi, dunque dovremo cercare di agire sugli orari di accensione e sui gradi. Poi, in estate, quando si accende l’aria condizionata, valuteremo la situazione edificio per edificio: sicuramente in alcuni palazzi si può fare a meno del condizionamento, per esempio nell’aula del consiglio comunale, dove l’estate scorsa faceva anche troppo freddo”.
Dei costi energetici sostenuti dal Comune di Trento ordinariamente, quasi 1,2 milioni di euro vanno per l’energia per l’illuminazione pubblica: un dato in calo progressivo perché già da tempo l’amministrazione comunale aveva deciso di sostituire ogni anno dai 300 ai 400 lampioni con nuovi punti luce a led, che garantiscono un risparmio di circa il 50 per cento.
Sarebbero esigui, però, secondo Ianeselli, i margini sull’illuminazione pubblica. “Non possiamo spegnerla per ragioni di sicurezza – ha detto -. Per fortuna veniamo da anni di investimenti sugli impianti a led, che consentono risparmi fino al 50 per cento. Anche sull’efficientamento degli edifici pubblici è stato fatto molto grazie alla coibentazione e al fotovoltaico per produrre energia e sono già in programma altri interventi in questo senso”.
Ci sono poi i costi dell’energia elettrica degli edifici pubblici (un milione e 500 mila), soprattutto scuole, ma anche uffici e sedi di associazioni. Infine c’è il gas per le cucine di nidi e materne e, da settembre 2021, per il tempio crematorio: in questo caso il costo è di circa 80 mila euro.
“Il prossimo non sarà un bilancio ordinario – ha concluso il sindaco Franco Ianeselli –. In assenza di interventi forti, sarà difficile garantire i servizi. Per questo fin da ora dobbiamo attuare ogni iniziativa utile al risparmio”.
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