I 360 punti vendita Coop Trentino aderiscono alla campagna di raccolta fondi #CoopforUcraina, il cui ricavato andrà ad alcune realtà che da anni operano nel Paese: l’Unhcr (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati), la Comunità di Sant’Egidio e Medici Senza Frontiere.
“Abbiamo deciso di aderire fin da subito all’ iniziativa organizzata da Coop perché non possiamo rimanere a guardare – spiega Renato Dalpalù, presidente Consorzio Sait Coop – sono i nostri stessi soci, da sempre solidali e attenti cittadini del mondo che ci stanno chiedendo di studiare modalità per aiutare la popolazione ucraina. Non risolveremo certo i problemi di una nazione e di un popolo sotto le bombe ma daremo un contributo rapido e concreto alle persone colpite con lo spirito che da sempre anima il movimento cooperativo”.
A oggi si contano oltre un milione di sfollati, centinaia di migliaia di cittadini bloccati a Kiev, Mariupol, Kharkiv e in molte altre città bombardate negli ultimi giorni. Una situazione in continua evoluzione e un terreno su cui è difficile intervenire.
#CoopforUcraina parte da uno stanziamento di 500mila euro che tutte le cooperative di consumatori hanno già messo a disposizione. A questo fondo andranno a sommarsi le donazioni dei soci e dei consumatori “che, numerosi, in questi giorni hanno chiesto l’attivazione di un canale per poter dare il proprio aiuto”.
E’ aperta anche la sottoscrizione ai dipendenti Coop, che potranno donare ore del proprio lavoro alla raccolta fondi. In questo caso le cooperative si impegnano a raddoppiare i contributi così raccolti.
Come funziona la donazione? Si può donare alle casse degli oltre 11 mila punti vendita Coop in Italia: tra questi ci sono i 360 punti vendita Coop Trentino, Famiglia Cooperativa e Coop Superstore. In alternativa, invece, si può utilizzare la piattaforma eppela.com/coopforucraina o il conto corrente dedicato (IBAN – IT 36 H 02008 05364 000106357816).
Tutte e tre le modalità sono attive a partire da sabato 5 Marzo. L’obiettivo è fornire assistenza sanitaria, kit di primo soccorso, cibo, vestiti e accoglienza al confine con l’Ucraina e quanto necessario in uno scenario in continua evoluzione, difficile in questo momento da prevedere per le stesse associazioni che pur conoscono bene quel territorio.
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