“È un momento drammatico sotto tanti punti di vista, ma quello che noi vogliamo fare è portare una buona notizia, che ci riempie il cuore di gioia e ci dà soddisfazione per il lavoro fatto, giorno dopo giorno, anno dopo anno, goccia dopo goccia. È un messaggio di speranza che speriamo possa contribuire ad aprirci nuovamente verso il prossimo, senza paura, per affrontare insieme il futuro”.
Queste le parole di Admo del Trentino, che porta una buona notizia: nel 2021 il Trentino ha avuto l’indice di iscrizione più alto d’Italia al Registro Italiano dei Donatori del Midollo Osseo (Ibmdr).
L’indice è calcolato sulla base della popolazione residente eleggibile, cioè di età compresa tra i 18 e i 35 anni, la fascia d’età nella quale è possibile effettuare la tipizzazione, il prelievo del sangue che permette al potenziale donatore di essere inserito nel registro e di diventare rintracciabile. La permanenza nel registro permane fino ai 55 anni.
Grazie al lavoro del Laboratorio HLA Centro Donatori dell’ospedale Santa Chiara di Trento, l’anno scorso sono stati tipizzati 725 donatori, “725 nuove speranze di vita”, come le definisce l’Admo. L’obiettivo, per l’anno 2022, è raggiungere quota 851, come chiesto al Trentino dal Registro Italiano dei Donatori del Midollo Osseo.
I donatori effettivi in Trentino nel 2021 sono stati 16, mentre si superano i cento se si contano gli anni dal 1992 a oggi. Questo significa che, solo nel 2021, 16 persone sono state contattate perché compatibili con un malato in attesa di trapianto. Un evento che si verifica raramente: una persona su centomila, infatti, è “gemella di midollo”. Per questo, come aggiunge Admo, quando ci si iscrive al registro è importante essere consapevoli che non si saprà mai chi riceverà il midollo osseo.
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