In occasione della Giornata internazionale della donna la Federazione Pro Loco lancia un progetto per dare visibilità alle volontarie e alle loro storie. Cinque video per parlare dell’apporto che la componente femminile porta al mondo del volontariato, ma anche, viceversa, per far capire come il volontariato sia un luogo di crescita per le donne.
Rendere più bello il territorio, costruire progetti, esprimere la creatività, dare il mio contributo, aggregare la comunità: sono solo alcune delle motivazioni per entrare in Pro Loco che emergono dalle interviste realizzate nell’ambito del progetto “Le donne delle Pro Loco si raccontano”, promosso dalla Federazione trentina Pro Loco. Un progetto che, attraverso cinque video dedicati alle volontarie, porta a conoscenza del pubblico il grande lavoro messo in campo dalle donne in Pro Loco, persone normali che sono riuscite però a fare qualcosa di importante, mettendo la loro sensibilità e le loro competenze a servizio della comunità.
Il progetto nasce proprio con l’obiettivo di mostrare come il volontariato sia uno spazio dove per le donne è possibile esprimersi e far fiorire le proprie inclinazioni: un’ipotesi confermata dai dati,
che riportano un aumento del 25% delle volontarie negli ultimi 10 anni, e che sostengono che il no profit sia per sua natura aderente alle aspettative e ai bisogni delle donne sia per la sua flessibilità che per i temi di cui si occupa (dati Forum Terzo settore). Tra questi, diritti civili e attenzione alle fragilità sono due degli ambiti in cui l’impegno delle volontarie si esprime con maggiore evidenza. Per questo il progetto “Le donne delle Pro Loco si raccontano”, lanciato in occasione dell’8 marzo, è partito proprio da cinque volontarie di altrettante Pro Loco che si sono
distinte per iniziative di questo tipo.
Arianna Cavagna della Pro Loco di Ala, si occupa del tema della violenza di genere e di iniziative di raccolta fondi per sostenere la ricerca sul tumore al seno. Nadia Bertagnolli, con la Pro Loco di Castel Belasi di Campodenno, organizza il Memorial 4 girasoli che sostiene ogni anno numerose iniziative solidali. Giusi Depaoli della Pro Loco Cà Comuna del Meanese, con il progetto “Inclusività Augusta” ha contribuito a rendere fruibile anche ai diversamente abili un tratto di una strada romana. Cristina Bazzoli, insieme alla Pro Loco di Campi di Riva, lavora per far godere dei sentieri del paese anche i non vedenti. Luisa Bernardi attraverso le iniziative della Pro Loco di Aldeno dimostra come sia possibile organizzare eventi mettendo al centro il rispetto per l’ambiente e la sostenibilità.
Cinque storie specchio di molte altre, che popoleranno il canale Youtube della Federazione trentina Pro Loco nei prossimi mesi. “Spesso le donne sono poco consapevoli delle loro potenzialità, o faticano a riconoscersi il merito di quello che fanno: queste testimonianze sono perciò un modo per dare il giusto merito a chi si occupa disinteressatamente del bene comune” spiega la presidente della Federazione trentina Pro Loco, Monica Viola “Inoltre, sono convinta che ci sia bisogno dell’esempio di donne come queste, per stimolare altre donne a fare altrettanto, a tutto vantaggio sia della collettività che di sè stesse. Come ci dicono le volontarie nei video, fare del bene fa stare bene.” Questa attenzione alla solidarietà è diventata particolarmente evidente in queste settimane, in cui assistiamo al proliferare di iniziative a sostegno della popolazione ucraina realizzate dalle Pro Loco trentine.
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