Trentino Trasporti (già Atesina) compie oggi un secolo di vita: il 4 marzo del 1922 venne infatti fondata la Società Automobilista Atesina, che si occupava dei collegamenti tra Trento, Bolzano e Cortina. È però negli anni Settanta – si legge in una nota – con il boom della motorizzazione privata, che si delinea l’idea di trasporto pubblico come lo conosciamo, e quindi supportato dall’ente pubblico.
La legge provinciale 53 del 1973 inizia allora il percorso di concentrazione dei servizi pubblici di trasporto all’interno di due società: Atesina e Ferrovia Trento-Malé che confluiranno in un’unica società denominata Trentino trasporti spa nata il 27 novembre 2002. Ma è nel 2018, dopo la reinternalizzazione del ramo d’azienda (Trentino trasporti esercizio Spa), scorporato nel 2009, che conosciamo “l’Atesina” nell’attuale assetto, quando viene istituito il Polo dei trasporti del Trentino e, Trentino trasporti Spa, a cui viene incorporato anche l’Aeroporto Caproni, diventa l’unico soggetto gestore del servizio pubblico locale della Provincia di Trento sia per le infrastrutture che per i servizi.
La flotta è composta da 716 autobus, di cui 236 urbani e 480 extraurbani con un’età media è di 9,6 anni, – media italiana 12 anni -, la cui classe di inquinamento è, per il 70%, Euro 5 o superiori – media italiana del 48%. Dal luglio 2021 gli autobus della città di Trento sono, per il 49% della flotta, riforniti con il biometano prodotto nell’impianto di Cadino da Bioenergia Trentino che – prosegue la nota – ha coperto il 91% del fabbisogno societario, pari a 930.000 metri cubi. I primi sei mesi della collaborazione hanno prodotto la riduzione di circa 2.000 tonnellate di Co2.
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