“Ambiziosa e dalle grandi potenzialità”. Con queste parole, nei giorni scorsi, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, ha presentato la delegazione azzurra che, dal 4 al 13 marzo, parteciperà alla Paralimpiade di Pechino, la tredicesima invernale.
Della spedizione fanno parte 32 atleti (il 23% in più rispetto a PyeongChang 2018, dove l’Italia conquistò cinque medaglie, e con un’età media inferiore: 31,3 anni), sei dei quali – a cominciare dal fiemmese Giacomo Bertagnolli, che avrà anche l’onore di portare la bandiera durante la cerimonia d’apertura – sono trentini.
“Jack Berta” aveva già sventolato il tricolore nella cerimonia di chiusura a PyeongChang 2018. “Ma questa volta il mio compito sarà ancora più importante e mi trasmetterà emozioni mai provate”, ha ammesso il giovane campione.
GIACOMO BERTAGNOLLI (sci alpino): nato a Cavalese il 18 gennaio 1999, ipovedente, gareggia nella categoria “Visually impaired” preceduto dalla guida, che ora è il bresciano Andrea Ravelli. In coppia con Fabrizio Casal, a PyeongChang 2018, ha vinto – da esordiente – quattro medaglie: due ori (gigante e slalom), un argento (superG) e un bronzo (discesa). Portacolori finalmente “a tutti gli effetti” delle Fiamme Gialle di Predazzo, l’Alberto Tomba dello sci paralimpico, com’è stato ribattezzato anche per i numerosi titoli iridati e le varie Coppe del Mondo in bacheca, è già proiettato verso Milano Cortina 2026.
FABRIZIO CASAL (sci alpino): nato a Cavalese il 16 aprile 1999, già guida come detto a PyeongChang 2018 di Bertagnolli, accompagnando il quale ha fatto incetta di medaglie in ogni manifestazione, Casal – “Collare d’Oro al Merito Sportivo” del CONI nel 2017 – sa unire, alla bravura sportiva, l’umiltà, l’intelligenza e la capacità di leggere rapidamente le situazioni da… giocatore di scacchi qual è. Oltre agli sport invernali, il campione di Capriana – tesserato per la SportAbili di Predazzo – pratica il ciclismo, disciplina in cui ha anche vinto un titolo provinciale.
GIANLUCA CAVALIERE (para ice hockey): nato l’11 giugno 1971, piemontese residente da anni a Vigolo Vattaro, nel comune di Altopiano della Vigolana, “Cava” – amputato alla gamba destra – è in Nazionale dal 2005. Campione d’Italia in carica con le South Tyrol Eagles di Campodazzo, è stato il primo giocatore italiano di hockey su slittino a segnare un gol (da difensore, per giunta) ai Giochi Paralimpici Invernali, in quel di Torino 2006. Alla quinta rassegna a cinque cerchi (“Forse l’ultima”, ammette), non si limiterà di sicuro a “Un mercoledì da leoni”, il suo film preferito, ma ruggirà per più di una settimana.
CHIARA MAZZEL (sci alpino): nata a Cavalese il 19 marzo 1996 ma residente a Vigo di Fassa, appassionata di musica classica e corno francese, la debuttante Chiara – “visually impaired” dopo che, a 18 anni, le venne diagnosticato un glaucoma – è pronta adesso a suonarle alle avversarie. Guidata da Casal, compagno della SportAbili, anche a Pechino intende andare “sempre avanti, senza mollare mai”, com’è nel suo stile. Quello che le ha permesso di lasciarsi alle spalle l’infortunio ai legamenti del ginocchio sinistro che, lo scorso anno, le impedì di partecipare alla Coppa del Mondo a Veysonnaz, in Svizzera.
GIANLUIGI ROSA (para ice hockey): nato a Trento il 27 giugno 1987, amputato alla gamba destra come Cavaliere, dal quale è stato spinto a praticare l’hockey su slittino, il difensore lavisano – soprannominato “Pink Cadillac” nel mondo dello sledge – è alla sua quarta Paralimpiade. Capitano delle South Tyrol Eagles, una sezione del Gruppo Sportivo Disabili Alto Adige, Rosa – appassionato anche di arrampicata e di trail running – tra il 2017 e il 2018 ha scalato il Campanile Basso e la Torre Prati delle Dolomiti di Brenta. Salire sul podio a Pechino (e/o a Milano Cortina 2026) sarà la prossima impresa.
FRANCESCO TORELLA (para ice hockey): nato il 29 ottobre 1992 a Bolzano, ma residente a Trento, il giovane attaccante delle South Tyrol Eagles – rimasto paralizzato nel 2012, facendo arrampicata – è al debutto olimpico. Nessun timore, però. “Siamo una squadra davvero unita, sul ghiaccio e fuori. Questo per noi è un punto di forza”, spiega. L’esordio di Torella in Nazionale risale, invece, ai Mondiali di Ostrava 2019, nei quali ha capito di poter dire la sua nell’hockey su slittino. Adesso, da fan della serie televisiva “Breaking Bad”, proverà a “fare il diavolo a quattro” anche in Cina
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