“Sono i civili, le donne, i bambini, le persone fragili a pagare il prezzo più alto della guerra. Sempre. E questo vale drammaticamente anche per l’Ucraina oggetto di un folle attacco da parte della Russia. In queste ore drammatiche la priorità deve essere la salvaguardia di quei civili. Chiediamo al presidente Fugatti di attivare tutti i canali possibili per aprire subito corridoi umanitari con il Trentino. Di fronte a questa emergenza deve valere il nostro spirito di solidarietà e accoglienza”. Queste le parole di Cgil, Cisl, Uil e Acli, che condannano con fermezza l’offensiva delle truppe russe e ribadiscono un secco “no” alla guerra.
“Ci stiamo muovendo su un terreno scivolosissimo che mette a rischio la pace in Europa – aggiungono -. Crediamo sia ancora il tempo di fare ogni sforzo possibile per trovare una soluzione diplomatica a questo conflitto”.
Cgil, Cisl, Uil e Acli ricordano la storia del Trentino Alto Adige, simbolo di convivenza. “Non è con le armi che si costruiscono soluzioni in terre in cui vivono minoranze diverse – affermano -. La strada della convivenza si costruisce rispettando le minoranze, non soffiando sul fuoco del nazionalismo o dell’odio etnico. La storia della nostra piccola terra ne è un esempio. Per questa ragione è importante che ci sia dalle cancellerie europee massima pressione per indurre Russia e Ucraina, con ogni mezzo civile possibile, a tornare al rispetto dell’accordo di Minsk“.
I sindacati sono pronti a mobilitarsi insieme a un’ampia parte della società civile trentina per il cessate il fuoco. Nel frattempo però esprimono solidarietà e vicinanza ai cittadini ucraini e alle tante donne e uomini della comunità ucraina in Trentino.
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