“Con il Casolét promuoviamo cultura e territorio”, la tesi di Martina Stablum valorizza il formaggio tipico

Sul canale Youtube del Centro Studi per la Val di Sole, che ha creato un archivio unico in Italia di 310 tesi, a cui può accedere chi fa ricerca, è stata presentata la settimana scorsa la tesi “Promuovere un prodotto tipico tramite la progettazione di un evento” sviluppata da Martina Stablum nel corso triennale di Scienze Gastronomiche all’Ateneo di Parma. Nel suo lavoro la neolaureata ha voluto valorizzare un prodotto locale: il formaggio casolét.

Antonio Maini, sindaco di Caldes e membro del Comitato esecutivo di Slow Food Trentino Alto Adige/SudTirolo, ha presentato lo studio: “Il casolet non è solo un prodotto, ma una comunità di allevatori e di produttori che lavora tutti i giorni per salvarne le conoscenze e la tradizione, in linea con Slow Food, associazione che nasce con l’intento di dare un giusto valore al cibo, a chi lo produce in armonia con l’ambiente”, ha spiegato. “Il Presidio promuove il casolét come attrattiva turistica, inglobando anche la nostra cultura e il nostro territorio”.

Dopo l’introduzione del sindaco, Raffaele Albasini, docente presso l’Istituto Alberghiero di Ossana e ristoratore, ha sollecitato Stablum sui vari punti della sua tesi, riuscendo a fare apprezzare a tutti il lavoro di ricerca e di studio da lei effettuato. “L’idea di prendere come oggetto di studio il casolét mi è sorta ancora nel corso del primo anno di studi, quando mi è stato chiesto di presentare un prodotto del mio territorio – ha risposto Martina. “Con la tesi ho voluto approfondire lo studio, non limitandomi alla storia di questo formaggio, ma anche alla sua lavorazione e alla sua commercializzazione”.

Il periodo della pandemia ha reso più difficile reperire materiali per la ricerca e la studentessa si è dovuta appoggiare molto a internet, recuperando diverse interviste da lei realizzate precedentemente. Stablum nel suo elaborato ha ipotizzato l’organizzazione di un evento enogastronomico, nel quale è stato scelto come elemento trainante il casolèt riscoperto da pochi anni.

Questo formaggio non è prodotto solo in Val di Sole, ma anche in Val Camonica, dove si usa latte di capra e ha forma rettangolare o triangolare anziché rotonda. Quello della Val di Sole ha un colore giallo paglierino, ha dei sentori erbacei che rispecchiano la vita delle mucche che in estate vivono libere all’alpeggio; il sapore è dolciastro, oppure acido in base a quello con cui lo si abbina. La ricercatrice ha accostato il formaggio a quattro vini locali che ne esaltano le caratteristiche, a dei mieli e a delle confetture con risultati molto soddisfacenti. Ha pensato, per l’ipotetico evento, di coinvolgere gli enti locali, come l’APT, alcune cantine che operano sul territorio e produttori di mieli e confetture, cercando di fare rete e coinvolgendo anche sponsor della zona. “Raggiungere l’obiettivo di una laurea è un impegno che richiede passione, difficoltà da superare, entusiasmo, in modo particolare in questo periodo di pandemia, in cui i contatti sono più difficili”, ha concluso Marcello Liboni, presidente del Centro Studi per la Val di Sole -. Questo elaborato è un arricchimento per il territorio, una tesi progettuale che può essere sviluppata e essere oggetto di ulteriori approfondimenti”. È intervenuto anche Marco Podetti, vicesindaco di Commezzadura (paese di Martina Stablum) per complimentarsi con la neolaureata.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina