Parla un po’ di italiano Eddie Wolfswinkel, 27enne olandese. L’ha imparato nel corso del suo viaggio, un cammino a piedi partito l’8 ottobre 2021 che lo sta portando ad attraversare la penisola italiana, dalla Sicilia al Brennero. Il suo percorso terminerà il 9 aprile, quando Eddie arriverà a Utrecht, nel centro dell’Olanda.
Eddie ama camminare, ma la sua marcia nasce con un obiettivo importante: sensibilizzare le persone sulla malattia di Lyme, un’infezione trasmessa dal morso della zecca. Eddie ha avuto i primi sintomi nel 2013. “Ero molto stanco – spiega – ma la malattia di Lyme può prendere parti diverse del corpo e può provocare sintomi molto più gravi, come la paralisi di braccia e gambe e la cecità”. La diagnosi, però, è arrivata solo cinque anni più tardi, nel 2019.
“In Olanda – prosegue Eddie – ci sono molti bambini che soffrono della malattia di Lyme. Quando mi sono ripreso, ho deciso che avrei cercato di dar voce a loro, che non hanno il potere di parlare con i medici”.
La marcia serve anche per una raccolta fondi. Quanto raccolto andrà alla Fondazione per la malattia del morso di zecca, che ha intenzione di creare una clinica speciale per i bambini con la malattia di Lyme. “Nei bambini è difficile concludere il diagnosi di Lyme e i pediatri spesso non conoscono il trattamento specifico per questa malattia”, si legge nel sito della raccolta fondi (qui il link). “I dottori specializzati in Lyme di solito non hanno tutte le competenze di un pediatra e così un bambino con Lyme non sempre avrà il trattamento giusto. Una clinica speciale sarebbe ideale”.
Sono 3mila i chilometri che Eddie sta percorrendo. Quando lo sentiamo è partito da Trento e si sta dirigendo verso Bolzano, dove visiterà il Museo Archeologico, nel quale si trova Otzi. “Anche lui – dice Eddie – ha avuto la malattia di Lyme, come è stato accertato. In questa città magari riuscirò a sensibilizzare ancora di più le persone alla mia causa”.
Il suo cammino l’ha portato a incontrare molte persone. “Molti sono stati punti dalle zecche – racconta – ma la maggior parte delle persone non conosce la malattia di Lyme”. Anche Eddie non aveva riconosciuto subito la malattia. Lavora come forestale, e alle punture di zecche era abituato.
Nel cammino, il suo amore per la natura lo ha aiutato. “Ho con me tenda e sacco a pelo“, racconta, pronunciando queste due parole in italiano. “Molte persone mi hanno chiesto cosa stessi facendo – aggiunge – quindi ho dovuto imparare qualche parola nella vostra lingua. Durante il mio viaggio ho dormito molto spesso all’esterno e ho incontrato cinghiali, sentito gli ululati dei lupi e sono stato anche rincorso da cani randagi. Ci sono un sacco di aneddoti che mi piacerebbe raccogliere in un libro”.
Adesso che fa freddo, però, molte persone si sono offerte di ospitare Eddie per la notte. “Mi dicono “Non puoi dormire all’aperto, vieni da me””, racconta, e aggiunge: “La maggior parte del tempo l’ho passato camminando da solo, perché ho percorso a ritroso i cammini, come il Cammino di San Francesco d’Assisi e la Via degli Dei. In Trentino, invece, ho camminato lungo il fiume Adige e una notte ho dormito in una grotta“. Per seguire Eddie nel suo percorso, c’è una mappa (qui il link).
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