Partirà il 4 marzo da Borgo Valsugana la “Marcia dei Bruchi”, organizzata dall’attivista congolese John Mpaliza, che dal 2018 abita in Trentino, per accendere i riflettori sui temi della pace, della giustizia e dei diritti umani tra gli studenti delle scuole trentine e altoatesine.
L’idea è partita da due scuole di Bressanone, l’Istituto Tecnico Economico “Falcone e Borsellino” e il Liceo Dante Alighieri, mentre il nome è stato scelto da un alunno di 9 anni della Valle Camonica, nel bresciano. Mpaliza era andato lì per un intervento nelle scuole e, una volta spiegata l’intenzione di organizzare una nuova marcia, il bambino gli ha detto che avrebbe potuto chiamarla “Marcia dei Bruchi”. “Stai parlando di cose belle, di trasformazioni e di metamorfosi, perché stai dicendo che noi giovani dobbiamo cambiare il mondo”, ha spiegato, aggiungendo che: “I bruchi sono così: camminano lentamente per poi trasformarsi in qualcosa di bello”.
La marcia, che si chiuderà verso il 9 aprile, toccherà Borgo Valsugana, Cavalese, Pergine, Levico Terme, Caldonazzo, Folgaria, Rovereto, Mori, Brentonico, Riva del Garda, Arco, Ronzo-Chienis, Villa Lagarina, Volano, Besenello, Trento, Lavis, Mezzolombardo, Mezzocorona, Cles, Romeno, Bolzano e Bressanone. Una tappa, domenica 6 marzo, sarà dedicata ad Agitu Ideo Gudeta, l’imprenditrice agricola assassinata nella sua casa di Frassilongo, in Valle dei Mòcheni, il 30 dicembre 2020. Da Pergine Valsugana, dove si arriverà il giorno prima, si salirà quindi alla volta della “valle incantata”.
“Le scuole stanno aderendo un po’ alla volta, ovviamente con l’incognita della pandemia: molti insegnanti stanno ancora aspettando di vedere come evolverà la curva dei contagi”, spiega John Mpaliza. “Nel frattempo – aggiunge – stanno nascendo i comitati locali, che serviranno a organizzare la marcia nelle varie valli trentine e altoatesine che attraverseremo e che affiancheranno il coordinamento complessivo della Marcia dei Bruchi. Si sono attivate la Valsugana, Trento, la Vallagarina, Merano, Bolzano e la Val di Non, e altri stanno muovendo i primi passi”.
È fondamentale l’aiuto degli insegnanti, ai quali spetta il compito di coinvolgere gli studenti degli istituti e di “fare rete” con le altre scuole del territorio. “Proponiamo ai docenti che aderiscono a questa iniziativa – spiega il comitato promotore della marcia – di lavorare insieme alle loro classi su un percorso di sensibilizzazione sui diritti umani, la giustizia e la pace”. Possono partecipare le scuole di ogni ordine e grado, che potranno approfondire diversi temi, tra cui i cambiamenti climatici e la sostenibilità, il costo ambientale e umano della tecnologia, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, i diritti dei bambini, la globalizzazione, l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, diversità, immigrazione e accoglienza, disarmo e nonviolenza.
“Ci piaceva l’idea di trasformazione, perché ci sembra che in questo momento ci sia tanto bisogno di trasformazioni e di cambiamenti”, racconta Chiara Gubert, insegnante di religione al Liceo Da Vinci di Trento che lavora anche al servizio IRC della Diocesi di Trento, il quale ha aderito alla “Marcia dei Bruchi”. “È un momento, poi, in cui gli studenti fanno poche esperienze insieme – aggiunge -. È una sfida, perché in questo periodo è veramente difficile organizzare qualcosa, però ci piaceva l’idea di offrire ai ragazzi e alle ragazze un’occasione di fare un pezzo di strada insieme”.
Se durante la giornata si camminerà assieme agli studenti delle scuole che partecipano alla marcia, ci saranno però anche dei momenti aperti a tutta la cittadinanza, nei quali saranno invitate anche le istituzioni locali: sono già previsti degli incontri pubblici a Trento, Rovereto, Merano e Bolzano. “Alla marcia, inoltre – precisa John Mpaliza -, possono partecipare anche le parrocchie e gli scout, e in generale tutti i gruppi che coinvolgono i giovani”.
L’arrivo a Trento è previsto per il 19 marzo. “La nostra idea sarebbe quella di organizzare, nei due giorni successivi, un’escursione in Maranza e una visita alla città – aggiunge Mpaliza – nella quale magari alcuni studenti potrebbero fare da ‘ciceroni’ alle persone che verranno da fuori regione per partecipare alla Marcia dei Bruchi”.
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