I presidenti delle regioni italiane hanno chiesto al governo di eliminare la classificazione in zone colorate e di mandare in dad solo gli studenti contagiati da Covid-19.
L’incontro, come ha spiegato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, in collegamento da Roma, dove si trova per l’elezione del presidente della Repubblica, si è svolto stamattina (martedì 25 gennaio).
“La prima richiesta che abbiamo formulato – ha detto – riguarda il tema delle colorazioni, che secondo le regioni rischiano di non rispecchiare più la situazione attuale. Un eventuale passaggio in arancione non cambierebbe nulla per un vaccinato, ma darebbe solamente dei messaggi negativi nei vari territori”.
La seconda richiesta, invece, è legata al mondo della scuola, che nelle ultime settimane sta preoccupando tutte le regioni italiane, e anche il Trentino. “La situazione è oggettivamente difficile per tutti – ha detto Fugatti – per noi, per le famiglie e per i dirigenti scolastici. La proposta che sta emergendo è quella di fare una valutazione scientifica sul fatto che vanno in dad solo coloro che sono realmente contagiati, mentre gli altri rimangono in presenza”.
Sono 492 le classi attualmente in quarantena in Trentino (qui il link con i dati di oggi), come ha ribadito l’assessore provinciale all’istruzione Mirko Bisesti. “Stiamo parlando di numeri importanti, ma il Trentino – ha detto – vuole cercare di mantenere il più possibile la scuola in presenza: va in questa direzione l’ordinanza firmata la scorsa settimana”.
Presenti anche il dottor Roberto Ceccato, direttore del dipartimento provinciale istruzione e cultura, e Maria Grazia Zuccali, direttrice del dipartimento prevenzione dell’Apss.
Ceccato ha ribadito che la quarantena scatta “il giorno dopo l’ultima presenza del contagiato in classe, per dare effettività al periodo di sospensione”. “In queste ore – ha aggiunto – stiamo definendo con l’Apss una modulistica per offrire un rientro certo ai ragazzi in classe”.
Sono circa 200 gli insegnanti sospesi da dicembre a oggi perché non si sono vaccinati. “Un numero pesante – il commento di Ceccato – perché si tratta di un 3-4 per cento dell’organico, a cui si aggiunge il personale che ha contratto il Covid ed è assente per questo o che è stato a contatto con un positivo e non ha la dose booster. Calcolando anche loro, sono circa 500-600 gli insegnanti che non sono a scuola in questo momento. Per fortuna però stanno iniziando a guarire”.
Maria Grazia Zuccali ha sottolineato che nel periodo di isolamento di 10 giorni previsto in provincia di Trento si tiene conto anche del weekend. “La centrale Covid – ha detto poi – manda una mail specifica in cui chiarisce le condizioni di esonero dalla quarantena e dall’isolamento”.
Un altro punto che è stato affrontato è il tema del turismo. “Il problema è che chi viene e ha un Green Pass diverso perché arriva da un altro Paese rischia di non poter entrare o di non essere in regola quando entra”, ha specificato Fugatti. “Aspettiamo la circolare del governo, che al momento però è in oggettiva difficoltà, vista la situazione politica a Roma. Ci aspettiamo chiarezza da questa circolare: ne va della fine della stagione invernale 2021-2022“.
La direttrice del dipartimento prevenzione Apss ha detto anche che la possibilità per un bambino in dad (ma anche per un insegnante) di svolgere attività sociale scatta quando sono passati 14 giorni dalla seconda vaccinazione, “necessari perché una persona possa considerarsi protetta”, fino a 120 giorni da quella data.
Il presidente della Provincia Fugatti si è espresso anche sul caso dei tamponi falsi di Pergine Valsugana (qua il link): “Ringraziamo le autorità competenti che hanno scoperto la situazione. Non possiamo tollerare episodi di questo tipo”.
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