“La storia non si cancella”, anche l’ANPI contro la distruzione del Parco della Libertà di Riva

Anche l’ANPI Provinciale e ANPI Alto Garda e Ledro si schierano in difesa del Parco della Libertà, l’area verde dedicata alla memoria dei Martiri 28 giugno 1944 e ai partigiani che persero la vita nelle giornate della Battaglia di Riva il 28, 29 e 30 aprile 1945, che nei progetti del Comune di Riva del Garda, già finanziati con i fondi del PNRR, dovrebbe lasciare posto ad un parcheggio interrato, con in superficie un biolago.

L’Assoziazione Nazionale Partigiani d’Italia inoltre condanna le parole della sindaca di Riva, Cristina Santi, che nei giorni scorsi aveva minacciato querela nei confronti di un cittadino che, scrivendo alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, aveva richiesto una sospensione dei lavori.

“Leggiamo sulle pagine dei giornali locali le dichiarazioni della Sindaca che di fatto, purtroppo e con forte rammarico, ci proiettano fuori dalle linee della preziosa Carta Costituzionale, compromettendo così la memoria di tutti questi martiri e costringendoci a prendere una posizione netta senza se e senza ma!”, scrive l’ANPI: “La dichiarazione del 18 gennaio scorso ricorda la diffusa pratica che nei Paesi anglosassoni prende il nome di slapp e che consiste nel querelare o minacciare di querela chiunque osi sollevare critiche. Succede così che giornalisti, associazioni o semplici privati cittadini/e siano portati al silenzio per evitare pesanti ripercussioni legali che di fatto poco hanno a che fare con la legalità propriamente detta: si tratta di intimidazioni finalizzate a spegnere le voci sgradite, contrarie agli interessi di chi non ha problemi ad affidare cause legali al proprio staff di avvocati. Naturalmente ci auguriamo che né il sindaco né i membri della giunta debbano mai davvero ricorrere a un simile sotterfugio e zittire i loro stessi concittadini.

“Il Parco della Libertà, con la sua terra ancora sacra e inviolabile, accolse per decenni o quasi un secolo non solo i caduti partigiani ma anche la popolazione rivana con i cipressi centenari che “vigilarono e vigilano” sul Parco e con la stele Manibus Date Lilia Plenis (lett. Versate gigli a piene mani) che riprende l’invocazione della tomba di tre dei sedici Martiri 28 giugno ’44. La storia, il passato e la memoria cittadina, anche quella immateriale, non si possono cancellare con tanta leggerezza”, prosegue la lettera di ANPI, che conclude esprimendo la sua contrarietà alla distruzione del Parco della Libertà, garantendone invece il rispetto e formalmente chiede all’amministrazione di rivedere le scelte e a mantenere il Parco della Libertà nella sua integrità valoriale attuale.

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