Si è svolto nella mattinata di oggi, sabato 22 gennaio, davanti al Palazzo della Provincia in piazza Dante a Trento, un presidio organizzato da Cgil-Cisl-Uil assieme ad Acli, Anpi, Arci, Coordinamento degli imprenditori, Udu, Rete degli Studenti, Demo ed altre realtà, per condannare le gravi intimidazioni recentemente ricevute da esponenti delle istituzioni, mondo dell’informazione e personale sanitario, provenienti dalle frange più estreme del variegato movimento “No Vax“.
“Le gravi intimidazioni e minacce di cui sono state oggetto istituzioni, giornalisti e sanitari della nostra provincia vanno respinte e condannate perché non hanno nulla a che fare con il diritto di esprimere le proprie idee, anche se diverse da quelle della maggioranza. Dissentire non può mai tramutarsi in libertà di prevaricare e usare violenza“, hanno ribadito i promotori: “La grandissima parte dei cittadini ha dimostrato fiducia nella medicina, nella scienza e nella ricerca. Perché abbiamo un nemico comune, la pandemia, ed è contro questo che dobbiamo combattere uniti e a fianco di chi è in prima linea per tornare il prima possibile alla normalità”.
In rappresentanza della Provincia erano presenti anche il vicepresidente Mario Tonina e l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli. “Questa – ha detto il vicepresidente Tonina portando il saluto e il ringraziamento anche del presidente Fugatti – è un’iniziativa di particolare importanza organizzata da tante espressioni della comunità che hanno voluto esprimere solidarietà a chi ha ricevuto minacce. Di fronte a questa pandemia, è fondamentale fare gioco di squadra, con coerenza, per vincere contro il coronavirus. Dobbiamo essere vicini, soprattutto, al mondo della sanità e alle tante persone che da due anni sono impegnate in prima linea sul territorio. La manifestazione di oggi è anche un forte richiamo a credere nella scienza rivolto a coloro che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale”. L’assessore Spinelli ha chiarito che “l’evento è importante per dimostrare di essere vicini e solidali con chi lavora e lotta ogni giorno contro il Covid. Spiace che ci sia chi non ritiene la scienza così determinante per il nostro futuro, il mio pensiero va a tutti coloro che sono morti, quando un’arma contro la malattia purtroppo ancora non c’era”.
Lascia una recensione