La denuncia dei sindacati: a dicembre inflazione a +3,6%. Trento tra le città più care

Anche nello scorso mese di dicembre 2021, secondo i dati resi noti dall’Ispat,  Trento si è confermata tra le città con i prezzi più alti d’Italia e, comunque, sopra le media del nordest. L’aumento medio annuo è infatti del 2,3%, mentre a livello nazionale la crescita è stata dell’1,9%. Il dato del mese scorso conferma una tendenza consolidata: tra il 2015 e il 2021 l’indice medio dei prezzi è cresciuto in Trentino di 5,6 punti percentuali, mentre a livello nazionale l’incremento si è fermato a +4,2%.

Un dato che preoccupa Cgil Cisl Uil, che tornano a sollecitare interventi da parte della Provincia sia per adeguare gli strumenti di sostegno alle famiglie sia sui costi dell’energia. “In questa fase, per evitare che l’aumento dei costi metta in difficoltà un numero crescente di lavoratori e pensionati è necessario adeguare i benefici sociali perché venga in qualche modo sterilizzato l’aumento dei prezzi, che di fatto rende più povere le famiglie anche se gli indicatori di reddito non riescono a rilevarlo con tempismo”, dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che ricordano l’intervento fatto nel 2018. “Allora si è recuperato un 1%. E’ chiaro che adesso, con i livelli di incremento attuale, quella cifra è insufficiente”.

Altro tema caldo è quello dei costi delle bollette di luce e gas. Cgil Cisl Uil sollecitano Piazza Dante a mettere in campo una misura straordinaria che integri quanto fatto dal Governo nazionale per i ceti più fragili. “L’intervento dell’Esecutivo era atteso e va nella giusta direzione. Purtroppo lascia fuori il ceto medio, che sta ugualmente soffrendo per l’erosione del potere d’acquisto. Abbiamo chiesto un confronto con la Giunta su questo tema e a breve dovremmo essere convocati dal vicepresidente Tonina”. L’incontro potrà essere l’occasione per avviare una discussione sulle strategie energetiche del Trentino in chiave strutturale. “Il nostro territorio sia in termini di competenze che di capacità produttiva di energia pulita può fare delle scelte coraggiose – proseguono Grosselli, Bezzi e Alotti -. Direttamente la Pat o attraverso le società partecipate si può agire sulle tariffe, dando sollievo a famiglie e imprese”.

 

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