Quei quattro musicanti sono ancora attuali

I musicanti di Brema. Illustrazione di Sabrina Zanol

Gli spunti

La storia. Quattro animali sfruttati dai rispettivi padroni decidono di fuggire e si incamminano alla volta di Brema, il grande porto internazionale della Germania, per inseguire il sogno di far parte della banda musicale della città. Il destino li porterà a fermarsi in una fattoria, abitata da furfanti, dove intendono rifocillarsi e riposare… In un rocambolesco susseguirsi di azioni comuni riusciranno a sgominare i furfanti e decideranno di non scappare altrove, ma di restare in quella casa costruendo il loro piccolo spazio di felicità.

Giovanna Zanol

Il disegno. I miei musicanti hanno volti umani. Il gallo, grande urlatore, cerca di farsi sentire come può, con il suo megafono e tutta la sua energia mischiata alle radicate convinzioni che lo spingono da anni a battagliare.
Il mulo, stremato dal carico di pacchi e pesi, talvolta inutili, galoppa alla ricerca di indaffarati destinatari che ringraziano, forse, svogliatamente, annebbiati dai loro impegni.

Il gatto si sveglia presto ogni mattina e mentre si prepara non tralascia alcun dettaglio, e con regale eleganza si prepara ad affrontare la sua lezione a suon di note, chiedendosi se un domani quelle piccole gemme sonore si ricorderanno di lui.

Il maiale, operaio instancabile, lavora ore ed ore senza mai lamentarsi, piega la schiena fra pensieri e scadenze quotidiane, sospira e attende quei quindici giorni sudati di evasione, sperando lo portino lontano, in una realtà sospesa e senza pensieri. La favola – e la mia personale interpretazione – si intrecciano in un’unica chiave di lettura, quella del riscatto sociale. Un incastro fra anime diverse, ma vicine, mosse da un unico grande ideale, la libertà. Un’immagine attuale e intensa. Uomini che hanno rinunciato a piccoli e grandi sogni, ma che mantengono ben salde forze e speranze per poter lottare e non soccombere alla realtà.

Sabrina Zanol

Le due sorelle Zanol, di Capriana, hanno mandato a Sentieri questa fiaba di Grimm, molto conosciuta ma forse poco compresa ancora, accompagnandola con un disegno emblematico ed evocativo.

Sono un po’ artiste le due sorelle! È una fiaba su cui merita di soffermarsi, perché in fondo li abbiamo incontrati tutti questi quattro aspiranti suonatori, e ancora li incrociamo, non solo sulla via tedesca verso Brema, ma sulle nostre strade, nelle città e nelle valli, nelle piazze ed anche nelle università soprattutto in tempo di Covid.
Spesso nelle osterie e nelle caffetterie (e nella politica?) si trovano giovani che vogliono andarsene dalla loro realtà e si trovano magari a incontrare “furfanti” che vogliono derubare, se non denaro, la sicurezza di chi sta con loro, profittare delle situazioni per lasciarli nell’incertezza. Magari impedire che diventino “suonatori” in una orchestra di armonie, perché continuino con le loro note discordi.

È una fiaba attualissima. Vogliono diventare suonatori famosi i quattro animali dopo una vita di fatiche e di stenti, vogliono agganciare nel grande porto di mare, lo “star system”, la musica che si fa spettacolo … anche con tutti i pedaggi che comporta. Ma nella locanda che dovrebbe accoglierli incontrano i “furfanti “ che intendono depredarli. Di loro stessi innanzitutto. Dell’anima.

La fiaba si basa su due elementi, la voglia di promozione sociale di mulo, maiale, gatto astuto e gallo un po’ arrogante, e la voglia di fuggire la loro realtà per trovarne un’altra. Ma la locanda, l’incontro imprevisto, rivela ai “suonatori” la loro condizione e smaschera il gioco degli inganni.

I quattro viaggiatori non cedono, non fuggono, affrontano a viso aperto le insidie, restano e reagiscono. Si oppongono. Capiscono che la soluzione non sta nello spostare avanti i problemi, le attese, non sta nel disperdersi, ma nell’impegnarsi per rendere più giusta e significativa la propria vita.

Non sta nel cercare un’altra dimensione di vita, ma nel restare a migliorare – qui e ora – questa vita.

Allora i suonatori potranno comporsi in un’orchestra armoniosa, anche se lontana dai palcoscenici di Brema. Non è una rinuncia, una scorciatoia, moralismo restare, opporsi per cacciare i furfanti. Ed è bello che siano due ragazze delle valli trentine, che stanno costruendo il proprio futuro, a rivendicarlo.

vitaTrentina

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