Fa registrare un’ulteriore impennata dei contagi – 894 nelle ultime 24 ore – il bollettino Covid quotidiano dell’Azienda sanitaria che dà conto anche di 1 nuovo decesso: un uomo, ultra ottantenne, vaccinato ma ricoverato in ospedale per altre patologie. Rimane stabile invece la situazione stabile dei ricoveri in rianimazione che restano 23, come ieri.
Sono stati ben 13.118 i test rapidi effettuati nelle ultime 24 ore, dei quali 776 sono risultati positivi. A questi si aggiungono i 118 casi individuati dai tamponi molecolari (1.506 quelli analizzati ieri) che hanno confermato anche 260 positività intercettate nei giorni scorsi dai test rapidi. La fascia di età dove si contano più contagi rimane quella fra i 19 ed i 39 anni (328 casi) seguita da quella 40-59 (275).
Negli ospedali i pazienti ricoverati sono saliti a 115, (ieri 10 nuovi ingressi ma le dimissioni sono state esattamente la metà); fortunatamente resta stabile il numero di chi si trova in rianimazione (23 pazienti). Si registrano inoltre 405 nuovi guariti, per un totale pari a 53.496.
Le campagna vaccinazioni infine ha totalizzato finora 984.613 somministrazioni, di cui 390.236 seconde dosi e 163.567 terze dosi.
“Rispetto ad un anno fa la differenza la fa l’unica arma di cui disponiamo: i vaccini. Ed il risultato va cercato non tanto nel numero dei contagi, inevitabilmente condizionato dall’insorgenza di continue varianti, ma nel numero delle ospedalizzazioni che pur in questi giorni di picco rimane costante e al momento sotto controllo”, ha commentato leggendo i dati odierni il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. L’invito delle autorità sanitarie rimane quello di rispettare le regole, distanziamento e mascherina in primis, ma soprattutto di vaccinarsi. “La scienza ci dice che la vaccinazione è efficace – aggiunge Fugatti – per cui i nostri sforzi vanno orientati verso i richiami per la terza dose e verso la somministrazione del vaccino a chi ancora non l’ha ricevuto”.
Considerazioni che si riflettono anche sulla necessità di aggiornare le regole che finora hanno disciplinato i comportamenti di chi il virus l’ha contratto o di chi è stato a contatto con un positivo: “È evidente – commenta Fugatti – che occorre evitare di bloccare nuovamente il Paese, quindi la quarantena va ripensata in ragione dell’effettivo rischio che una persona corre; i dati dimostrano che i vaccini rallentano la diffusione del virus e soprattutto riducono la possibilità che l’infezione assuma una forza tale da costringere un ammalato al ricovero in rianimazione”.
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