Ha lasciato “delusione e amarezza tra i cittadini” il dibattito pubblico sulla circonvallazione ferroviaria, come è stato sottolineato questa mattina, giovedì 23 dicembre, in conferenza stampa da Antonella Valer (Comitato 11 domande), Roberto Chiomento (Comitato No Tav Trento), Franco Tessadri ed Elio Bonfanti.
“Pochissimi in città erano a conoscenza degli appuntamenti che RFI ha dedicato al dibattito pubblico”, ha detto Chiomento nella sede di Italia Nostra, in via Oss Mazzurana a Trento. “Nemmeno tutti i destinatari degli espropri lo sapevano. Gli orari e i tempi, poi, sono stati inadeguati. Avevano pensato di fissare gli appuntamenti nel pomeriggio ma, dopo pressioni, li hanno spostati in orario serale perché la gente il pomeriggio lavora. Il tutto, infine, si è giocato a 10 giorni dalle feste natalizie”.
Sono stati contestati anche lo “spezzettamento dei temi” e la tecnicità del linguaggio. “Le domande scritte sono state lasciate alla fine e accorpate senza mai essere riportate per intero – ha aggiunto Chiomento – e non è stata data la possibilità di argomentare alle risposte. Questo – ha detto infine – non è un dibattito pubblico tra cittadini, amministratori e proponenti, ma un imbroglio, un’operazione di marketing dove il proponente cercava di convincere il pubblico e dove le opzioni alternative non sono state prese in considerazione”.
Le associazioni e i comitati di cittadini contrari al progetto della circonvallazione ferroviaria (Comitato 11 Domande, Collettivo Universitario Refresh, Sindacato Multicategoriale di Base ed Extinction Rebellion) hanno in programma alcuni appuntamenti per il mese di gennaio. Sabato 15 gennaio, in Piazza General Antonio Cantore, ci sarà un’assemblea pubblica in cui si parlerà principalmente delle aree inquinate dell’ex Sloi e Carbochimica di Trento Nord. “Verranno date informazioni su ciò che è successo nel 1978, perché forse si è persa la memoria storica – ha specificato Valer – e sul tema ci sarà anche una serata più tecnica con persone esperte”. A fine gennaio, indicativamente verso il 28, ci sarà poi un altro dibattito pubblico, condotto con metodo partecipativo.
Del dibattito organizzato da RFI, infatti, è stato contestato il metodo. “Si è trattato di assemblee – ha sostenuto Valer – in cui chi propone occupa la maggior parte del tempo mentre ai cittadini viene lasciato solo uno spazio alla fine. Un vero dibattito pubblico dovrebbe prevedere che vengano argomentate diverse posizioni, poi mediate per arrivare a una terza ipotesi il più possibile condivisa”.
Hanno preso parola anche Manuela e Clara, due cittadine che non fanno parte dei comitati per “l’opzione zero” ma che hanno partecipato al dibattito pubblico di Mattarello. “Quella sera l’assessore Ezio Facchin ha detto che le persone che saranno espropriate sono state avvisate – ha detto Manuela – ma un cittadino presente in sala ha affermato di non essere stato avvisato dell’esproprio“. Per Clara, invece, “siamo nella precarietà più totale, con un progetto che corre mentre noi viaggiamo in un’incertezza che non so che cosa ci riserverà”.
Due sono le questioni alle quali, secondo gli organizzatori della conferenza stampa, non è stata data risposta. “La prima è il bilancio della CO2 che si creerà con l’opera – sottolinea Valer – mentre la seconda è la bonifica dell’area ex Sloi; un tema che non tocca una sola area, ma tutta la città di Trento”.
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