È Marco Tabilio il vincitore della sesta edizione di “Strike! Storie di giovani che cambiano le cose”, il concorso che premia i giovani under 35 che hanno realizzato un progetto o un’iniziativa di successo nella loro vita e vogliono condividere la propria storia con i loro coetanei per ispirarli a realizzare nuovi progetti o completare con successo quelli in corso.
L’edizione del concorso, che si è conclusa ieri, sabato 18 dicembre, anche quest’anno ha saputo emozionare con le 10 storie molto toccanti dei finalisti, tra le quali si è distinta quella di Marco Tabilio, disegnatore e autore di Arco, che ha impressionato positivamente la giuria grazie al suo lavoro per sensibilizzare riguardo al tema delle demenze. Assieme a diverse realtà del territorio, svolge numerosi progetti (in particolare fumetti distribuiti gratuitamente) facendo incontrare i bambini con gli anziani affetti da Alzheimer, e racconta la demenza e la vita delle persone affette da demenza attraverso i “comics”. A lui il premio di 1000 euro, un percorso personalizzato di coaching in collaborazione con JobTrainer e la menzione speciale della Fondazione Antonio Megalizzi ”per il forte impatto sociale della sua storia, l’originalità dei contenuti e l’efficacia comunicativa della narrazione. Le iniziative per la formazione e l’informazione volte a sensibilizzare la cittadinanza sono tra le priorità della Fondazione, soprattutto quelle che utilizzano strumenti e canali innovativi per comunicare in maniera chiara ed efficace argomenti complessi. Nel suo progetto, Marco utilizza una forma di comunicazione semplice e comprensibile a tutti, quella del fumetto, per veicolare un messaggio molto importante, solitamente trattato in contesti diversi, favorendo in questo modo il dialogo intergenerazionale. Con questa Menzione speciale, la Fondazione intende riconoscere un’opera di comunicazione che rispecchi, seppur in maniera differente, il lavoro informativo di Antonio, il cui elemento chiave era raccontare in maniera pop, creativa e accessibile le notizie più complesse e i fatti più difficili da spiegare”.
Al secondo posto si è classificato invece Marco Picone, rapper bolzanino, conosciuto col nome di Zelda, attraverso la musica si prende cura dei giovani e delle persone affinché non vivano il suo passato fatto di scherno e bullismo a causa della sua balbuzie; seguito, in terza posizione dal gruppo Afroditelo che, formato da sei ragazze si occupa di divulgazione culturale e racconta le esperienze e gli eventi nel territorio della Val di Fiemme e del Trentino in generale. Tanto per Picone quanto per Afroditelo è stato riservato un premio del valore di 1000 euro. La storia di Afroditelo, inoltre, è stata la più votata dal pubblico in sala (riconoscimento di 500 euro) e ha ricevuto pure il premio storytelling. “Tramite il racconto della loro storia – ha spiegato il formatore diplomato alla Scuola Holden di Torino – il gruppo Afroditelo ha saputo trasmettere un grande affiatamento e spirito di comunità”.
Con un buon riscontro di pubblico, la serata è tornata finalmente alla versione originale negli spazi di SmartLab a Rovereto e si è aperta col saluto di Francesca Gennai, vicepresidente della Fondazione Franco Demarchi: “La Fondazione Demarchi crede nell’importanza di valorizzare il protagonismo e il potenziale generativo dei giovani a cui il futuro, soprattutto in questo periodo difficile, è loro in parte precluso anche se, di contro, proprio durante la pandemia sono nate interessanti progettualità. L’esempio di questi striker under 35 fa sperare che i giovani possano realmente essere protagonisti del loro futuro”. Sono seguiti, come da tradizione consolidata, i consigli dell’innovatore Alessandro Garofalo. Partendo dalla sua passione per il jazz, ha svelato agli striker le 5 “regole” per essere vincenti. Quindi è stata la volta del presidente della giuria, l’oro olimpico Ruggero Tita, che ha salutato e augurato buona fortuna ai finalisti. E poi il via alle esposizioni dei 10 finalisti. La prima a svelare la sua storia è stata Maria Chiara Betta, è toccato a Simone Klinkon, al gruppo Pogu, Plhomo, Afroditelo, Marco Picone, Parvat, Marzia Lovecchio, Marco Tabilio per concludere con Lea Ballerina. Tutti loro sono stati incalzati dalle numerose domande che ha posto il pubblico in sala e da casa, ma anche dalla comparsa sul palco del pugile e istruttore Fabian Thika, presente in divisa atletica con tanto di guantoni per spronare chi non rispettava i tempi di esposizione. In conclusione, la premiazione dei tre vincitori scelti dalla giuria, composta dal già citato Tita, da Eva Carducci, Francesco Giorgino, Nicolle Boroni, Sebastiano Zanolli, Carlo Andorlini, Andrea Rapaccini, Caterina Moser, Luca Petermaier, Camilla Buttà e Sofia Khadiri.
“Strike! Storie di giovani che cambiano le cose”, è realizzato dall’Agenzia provinciale per la coesione sociale, la famiglia e la natalità e dalla Fondazione Franco Demarchi, con la collaborazione di Cooperativa Mercurio, Cooperativa Smart e Fondazione Megalizzi e promosso con il supporto di ITAS Mutua (main sponsor), LDV20 – Sparkasse, Vector e Favini, con la partecipazione di Loison.
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