Arriva nelle librerie come un sorprendente dono di Natale, un volume prezioso per tanti appassionati di alpinismo, ma non solo. È la biografia di Armando Aste, che esce a quattro anni dalla morte del grande alpinista roveretano, curata dallo storico e archivista Maurizio Gentilini e pubblicata da Vita Trentina editrice nella collana “Le colonne” dedicata ai grandi saggi della nostra terra.
Aste è stato uno dei protagonisti della storia dell’alpinismo, in particolare quello dolomitico e patagonico, tra gli anni cinquanta e sessanta del Novecento. Per il livello delle sue imprese – frutto di personalità e doti atletiche fuori del comune, di coraggio, intuizione ed equilibrio interiore – è considerato uno dei più importanti scalatori su roccia di tutti i tempi. Accademico del CAI e membro di vari sodalizi alpinistici italiani e internazionali, insignito di numerosi premi e onorificenze alla carriera, per la sua attività di scrittore e per il suo impegno civile.
Il libro di Gentilini vuole descrivere la sua attività in montagna, ma anche – e forse soprattutto – la sua condizione di uomo impegnato a incarnare e a testimoniare i propri ideali e i propri valori in ogni momento, tanto nell’attività sportiva quanto nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni interpersonali e sul lavoro, nelle amicizie e nell’impegno sociale ed ecclesiale. Forse perché l’attività per la quale è diventato famoso non ha costituito una dimensione totalizzante per la sua vita. Era semmai un aspetto complementare a tutte le altre sfere della sua esistenza e del suo vissuto personale. Era un’espressione (e anche una metafora) del suo carattere, della sua persona, del suo pensiero, della sua spiritualità; era una proiezione della sua personalità, trasferita in una dimensione per la quale possedeva un immenso talento naturale.
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“Armando – scrive l’autore che ne è stato amico – è stato un uomo inquieto, in costante ricerca, bisognoso di bellezza e di poesia, di relazioni e di trascendenza, perennemente inappagato perché in perenne tensione verso un modello ideale di perfezione. La sua più grande virtù è stata la coerenza … anche con i suoi sogni”. Il nostro direttore Diego Andreatta scrive nella prefazione che Gentilini “è riuscito nell’impresa di restituirci un ritratto ancora più ricco di quanto scritto finora da e su Armando Aste, fedele però alla percezione soggettiva dell’alpinista operaio e scrittore”.
Nel capitolo conclusivo si presenta l’eredità di Aste concretizzatasi anche nella solidarietà con il sostegno al Reparto di Maternità dell’ospedale di Buyengero in Burundi, al quale l’autore e l’editore hanno scelto di destinare i proventi della vendita del libro. Un’altra eredità importante sta nell’archivio personale che è stato donato dalla famiglia alla Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto e viene valorizzato dall’amministrazione comunale, come sottolinea nella postfazione Gianmario Baldi, già direttore della Biblioteca: “La volontà di conservare la memoria delle proprie radici e delle “stagioni” vissute in montagna, al lavoro e in famiglia era innata in Armando Aste, e rappresentava per lui una sorta di necessità”.
Il libro, da consigliare anche ai giovani e a quanti non hanno conosciuto Aste, sarà presentato a Rovereto nel mese di gennaio e a Trento nell’ ambito del prossimo Film Festival della Montagna.
L’autore. Storico e archivista, Maurizio Gentilini ha lavorato presso l’Archivio Diocesano Tridentino e l’Istituto Luigi Sturzo di Roma; attualmente al Consiglio Nazionale delle Ricerche, presso il Dipartimento Scienze umane e Patrimonio culturale. Ha condotto ricerche e pubblicato saggi sulla storia delle biblioteche e degli archivi, sulla storia dei partiti politici, del movimento cattolico italiano ed europeo, sulla storia del pacifismo e su personaggi come Alcide De Gasperi e Chiara Lubich. Appassionato di storia dell’alpinismo, ha curato il volume “Gli archivi e la montagna” (CNR Edizioni, 2014) e alcuni testi dedicati al rapporto tra montagna e ricerca scientifica. È giornalista pubblicista e collabora con numerose università e istituzioni culturali, italiane ed europee.
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