Anche il MUSE – Museo delle Scienze di Trento raccoglie l’invito dell’Agenzia Spaziale Italiana e partecipa alla prima Giornata nazionale dello spazio istituita, a distanza di quasi sessant’anni dal lancio del satellite San Marco 1, che nel 1964 permise all’Italia di diventare la terza potenza mondiale a costruire e lanciare una propria sonda spaziale dopo USA e URSS, allo scopo di sensibilizzare e fidelizzare i cittadini italiani alle attività spaziali, in termini di crescita economica, benessere, immagine e ruolo internazionale del nostro Paese.
Ricco il programma che il museo trentino proporrà agli appassionati di spazio, tra visite guidate al planetario, osservazioni astronomiche e viaggi virtuali con la tecnologica Oculus, fino ai corsi di formazione per gli insegnanti. Le attività della Giornata nazionale dello spazio si terranno, a partire dalle 14, all’interno della nuova area multimediale del MUSE intitolata alla scienziata e astrofisica Margherita Hack. Il nuovo allestimento, al primo piano del museo, permette il contemporaneo utilizzo di tre aree: due aule didattiche e una sala per proiezioni. Lo spazio per le proiezioni può contare su 40 sedute, un maxischermo e un proiettore di ultima generazione che – corredato di appositi occhialini 3d – consente esperienze visuali di grande impatto. Legata al tema astronomia, anche la nuova proposta di realtà virtuale “Oculus”: grazie all’utilizzo di un visore, i visitatori verranno proiettati in un’avventura spaziale alla scoperta degli esopianeti.
“Come MUSE dedichiamo molte energie alla diffusione della conoscenza sullo spazio, attraverso eventi e attività al planetario e all’osservatorio astronomico, così come con mostre interattive e progetti educativi. Quest’anno in particolare il MUSE partecipa, con un partenariato di altri musei scientifici italiani, al progetto europeo ESERO dedicato alla formazione degli insegnanti in materie STEM nel campo spaziale – spiega Christian Lavarian, responsabile dell’area astronomica del Museo – Lo spazio oggi non è più solo l’oggetto delle osservazioni degli astronomi, ma è diventato un laboratorio privilegiato per indagare alcuni dei fenomeni più estremi e misteriosi della natura e una delle più interessanti frontiere di ricerca tecnologica per uno sviluppo sostenibile. Fare ricerca spaziale è fondamentale: le soluzioni ai problemi che incontriamo quanto inviamo una sonda nello spazio o costruiamo un nuovo strumento di misura diventano poi soluzione a problemi nella vita quotidiana, trasformandosi in ricadute tecnologiche che portano benessere all’umanità. Senza dimenticare che esplorare lo spazio spinge costantemente la nostra conoscenza verso nuovi orizzonti”.
Il programma completo delle attività è disponibile sul sito web del MUSE.
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