Si è acceso l’abete di Andalo in Piazza San Pietro

L’applauso dei fedeli ha accolto alle 18.15 l’accensione dell’albero di Natale donato dal Trentino a Papa Francesco. L’abete rosso che svetta con i suoi 28 metri di altezza e i suoi 113 anni di vita di fronte al Vaticano è decorato con 600 sfere in legno realizzate da una quarantina di volontari di Andalo. Assieme al presepe del Perù accompagnerà il tempo dell’Avvento con un messaggio di speranza, solidarietà e rinascita.

L’illuminazione dell’abete è stata preceduta da una cerimonia ospitata in Aula Paolo VI, dove i 200 membri della delegazione trentina, che ha accompagnato l’albero a Roma, si sono trasferiti a causa della fitta pioggia scesa nel pomeriggio sulla Città Eterna. Un evento atteso da grandi e piccini, seguito non solo dai trentini, ma da turisti e pellegrini provenienti da tutto il mondo, al quale ha preso parte anche l’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi.

“E’ un onore, ma soprattutto una grande emozione, vivere questo evento dopo anni di attesa e mesi di preparazione, dove tutta la comunità di Andalo è stata coinvolta in un progetto unico, per l’abete ma non solo” sono state le parole del sindaco di Andalo Alberto Perli, pronunciate alla presenza dell’arcivescovo Fernando Vérgez Alzaga e di suor Raffaella Petrini, rispettivamente presidente e segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Tante sono le persone che hanno lavorato attorno alla donazione dell’albero. I volontari nel realizzare gli addobbi a mano, uno a uno, i ragazzi delle scuole per i messaggi di augurio all’interno delle decorazioni, i bambini della scuola dell’infanzia nel creare un libro speciale, per un albero speciale. “Si tratta di un abete rosso, l’abete delle Dolomiti, proveniente da una foresta alpina sana, forte, che cresce e si rigenera ogni anno – ha spiegato il sindaco Perli -. Un abete sotto il quale stanno crescendo nuove piantine, nuove vite, a cui ha dato luce e ha fatto spazio. La natura che si rigenera e che fa spazio alla vita, che si prende cura dei piccoli. Una metafora delle nostre vite, da cui prendere esempio. Le nostre piccole piantine, il nostro futuro, sono i nostri figli. Sono le bambine e i bambini di Agop, un’associazione che si prende cura, perché non c’è cura senza il prendersi cura. E noi vogliamo prenderci cura, assieme alla Provincia di Trento, dei bisogni di queste famiglie e di questi piccoli, che provengono da tutt’Italia ma non solo”.

“Questo albero rappresenta un dono che la comunità trentina è onorata di fare, con il sincero augurio che i giorni che stanno per arrivare portino serenità ad un mondo che ne ha molto bisogno” sono state le parole dell’assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana, a margine dell’evento. L’esponente della Giunta provinciale ha ringraziato la comunità di Andalo: l’albero del Papa proviene proprio dall’Altopiano della Paganella e una quarantina di volontari del borgo hanno realizzato gli addobbi nell’ambito di un progetto di solidarietà che unisce il Trentino all’Associazione Genitori Oncologia pediatrica Onlus (Agop): “Guardandolo – ha detto Segnana – non possiamo che pensare che il mondo che ci è stato donato rappresenta qualcosa di prezioso che tutti dobbiamo impegnarci a custodire. Dopo un lungo viaggio questo abete si è trasformato, qui, in uno dei simboli più conosciuti, assieme alla Natività, delle Festività che ci attendono. Ci emoziona pensare che l’abete trentino sarà visto in tutto il mondo e che contribuirà, con la sua bellezza, a far riflettere su quanta bellezza ci sia nella semplice maestosità di questo frutto della terra”.

Al termine dell’esposizione, l’albero verrà rimosso per essere recuperato e trasformato in piccoli oggetti da donare ai ragazzi di Agop, assieme ai 600 addobbi recuperati, contenenti i messaggi di solidarietà dei ragazzi delle scuole di Andalo, per un’asta di beneficienza o una gara di solidarietà.

 

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