La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all’artigianato e commercio Roberto Failoni, ha deciso che anche la professione di “birraio” costituirà un mestiere per il quale potranno essere conferiti i titoli di maestro artigiano e maestro professionale. Con la stessa delibera sono stati approvati anche i relativi percorsi formativi e di qualificazione professionale, alla cui realizzazione collaborerà la Fondazione Edmund Mach, che è dotata anche di un piccolo birrificio e di laboratori di trasformazione, microbiologia e analisi chimica adatti allo scopo. La Camera di Commercio viene autorizzata ad avviare le procedure per l’attivazione dei percorsi formativi.
Il “maestro artigiano birraio” e il “maestro professionale birraio” (questo secondo titolo è stato introdotto nel 2019 dalla Provincia, accanto a quello di maestro artigiano, per comprendere quegli imprenditori che svolgono un’attività di fatto artigianale, pur in imprese non iscritte all’albo delle imprese artigiane), sono esperti in tutti gli aspetti della gestione dei processi produttivi e della commercializzazione della birra artigianale. Dalla scelta delle materie prime alla produzione della bevanda, fino al controllo di qualità, alla promozione e alla vendita, sono in grado di “coprire” quindi tutti gli aspetti riguardanti la birra e formare a loro volta altre persone alla professione.
L’accesso ai percorsi formativi è subordinato al superamento di apposite procedure selettive. I moduli formativi sono 3, per un totale di 350 ore: area gestione d’impresa (91 ore), area insegnamento del mestiere (56 ore), area tecnico-professionale (203 ore). La quota di frequentazione a carico degli interessati è stata fissata in 200 euro.
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