Maratona vaccinale, la solidarietà dei ristoratori trentini: pasti caldi a dipendenti dell’azienda sanitaria e volontari

L’hub vaccinale di Trento Sud. Foto © Gianni Zotta

Sono molti i ristoranti trentini che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà lanciata dall’Associazione ristoratori del Trentino per offrire un pasto caldo ai volontari ed ai dipendenti dell’azienda sanitaria impegnati nella maratona vaccinale dal 4 all’8 dicembre. L’Associazione ha risposto positivamente, come già accaduto in passato, alla richiesta della Provincia di sostenere la campagna delle vaccinazioni proponendo un contributo concreto che ha visto l’adesione convinta di molti associati.

“La nostra Associazione – ha detto il presidente Marco Fontanari – non si è mai tirata indietro quando c’è stato bisogno di dare un segnale di solidarietà ad eventi particolarmente gravi. È successo con il terremoto dell’Aquila, con quello dell’Emilia Romagna, con la tempesta Vaia, ed oggi succede anche con la pandemia, che sulla nostra categoria si è abbattuta come una calamità naturale. Nonostante questo però noto con soddisfazione che il senso civico e la solidarietà dei nostri ristoratori sono rimasti immutati: per ciò abbiamo aderito convintamente alla richiesta d’aiuto giunta dall’Azienda sanitaria e dalla Provincia”.

La protesta dei ristoratori in piazza Duomo, a fine ottobre 2020. Fontanari: “Non possiamo permetterci altri stop”

Molte le adesioni raccolte alla nostra richiesta di fornire un pasto per il pranzo o per la cena agli operatori impegnati nei centri vaccinali per la maratona dal 4 all’8 dicembre. Ci sarà quindi chi consegnerà gratuitamente primi piatti, pizze, dolci e altri viveri, organizzandosi per coprire il più possibile tutti i turni di lavoro. “Rispettiamo ogni convinzione – conclude il presidente dei ristoratori Marco Fontanari – ma crediamo che l’unico modo per uscire da questa situazione e non ripiombare nell’incubo delle limitazioni o delle chiusure, soprattutto in vista della stagione invernale, sia il vaccino. I numeri ci dicono che funziona e come categoria non possiamo permetterci altri stop. Siamo confortati dal fatto che la stragrande maggioranza di imprenditori e della cittadinanza abbia capito e sostenga positivamente il percorso vaccinale”.

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