Una due giorni per festeggiare i 30 anni di Opera Universitaria. Si è aperta oggi, giovedì 2 dicembre, al Teatro Sanbapolis di Trento, l’iniziativa patrocinata dall’Associazione nazionale per il Diritto allo Studio (Andisu).
Il diritto allo studio è stato al centro del dibattito della tavola rotonda composta dalla presidente dell’Opera Maria Laura Frigotto, dal rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian, dall’assessore provinciale all’università e alla cultura Mirko Bisesti, dal presidente di Andisu Alessio Pontillo, dal presidente del cda dell’Università degli studi di Trento Daniele Finocchiaro e dal presidente del Consiglio degli Studenti Edoardo Giudici. L’incontro è stato moderato dal direttore del quotidiano L’Adige Alberto Faustini.
Nel corso degli anni, ha sottolineato la presidente Frigotto, Opera è stata “un laboratorio, una fucina di idee, progetti, sperimentazioni, che hanno reso concreto ed attuale nel tempo il diritto allo studio per tutti i nostri giovani. Tutto questo grazie alla consapevolezza che l’istruzione e il diritto allo studio sono elementi fondativi della crescita culturale e dello sviluppo economico di un territorio. E il Trentino è una illustrazione tangibile che questo modello di interazione tra investimenti in istruzione e crescita culturale ed economica del territorio funziona. Opera – ha proseguito Frigotto – è stata fin dalla sua nascita un precursore nell’introdurre e nel progettare come realizzare questo modello. Cogliere l’eredità di questi 30 anni sta allora nel fare come chi ci ha preceduto: non smettere mai di innovare e, cosa più difficile, interpretare un bisogno che è spesso latente”.
Il rettore Deflorian ha invece ricordato i tempi in cui era studente, quando Opera Universitaria non era ancora nata. Il rettore ha evidenziato come Opera sia stata “una delle chiavi dello sviluppo e del successo dell’Università degli Studi di Trento”. Per il futuro ora è necessario continuare a migliorare e “aumentare l’offerta di residenzialità”, vista la carenza di alloggi per gli studenti in città.
L’assessore provinciale Bisesti ha ricordato uno dei punti di forza dell’Università di Trento, cioè la sua “internazionalizzazione”: oltre il 60% degli studenti proviene dal resto dell’Italia e dall’estero. Questo determina e continuerà a determinare l’evoluzione dell’Università, e di Opera Universitaria di conseguenza. “Coi vertici di Università e di Opera ci siamo confrontati più volte sugli spazi di studio e di alloggio e, in tema di diritto allo studio, non va ricordato solo lo studentato, ma anche i luoghi di condivisione e di socializzazione che rafforzano il legame con il tessuto sociale del nostro territorio”, ha ricordato l’assessore. “Sul futuro stiamo definendo i prossimi interventi strutturali, alcuni da attuarsi nell’immediato, come il piano di investimento che riguarda proprio questo luogo, o quello sulla città di Rovereto, per un’università che sia diffusa anche su altri territori”.
Hanno preso parola anche Giuseppe Folloni, professore del Dipartimento di Economia e Management, Federica Laudisa, ricercatrice dell’Osservatorio regionale per l’Università e per il Diritto allo Studio Universitario IRES Piemonte, Gianni Voltolini, responsabile dell’Area Patrimonio di Opera, e Claudia Sofia Scandola, rappresentante degli studenti nel CDA di Opera Universitaria.
Domani, venerdì 3 dicembre, ci sarà il secondo e ultimo giorno del convegno “30 anni di Opera universitaria: verso il futuro”, che si aprirà alle 9 sempre al Teatro Sanbàpolis.
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