Il nostro grazie a Maria Teresa Pontara, la sua firma è stata un cantico per il Creatore

Maria Teresa Pontara Pederiva

“Avete visto il nuovo libro di quella teologa? Perché non scriviamo qualcosa sulla fatica dei nonni…Potete correggere quell’aggettivo, forse è un po’ esagerato…?”. Ci sembra di risentirle in questi giorni le sue telefonate, espressione di passione ecclesiale e scrupolo professionale. Era unica, la nostra storica collaboratrice Maria Teresa Pontara Pederiva (la sua lunga sigla M.t.p.p., familiare per quasi 40 anni ai nostri lettori, conteneva anche la sua famiglia) che ci ha lasciato a soli 65 anni il 18 novembre nella festa di Santa Elisabetta d’Ungheria, patrona del Terz’Ordine Francescano, realtà nella quale aveva formato la sua spiritualità di forte impronta francescana. Sostenuta dal marito Francesco, dai figli Chiara, Lucia, Giovanni e dall’arrivo del nipotino Giacomo aveva affrontato con fede in questi ultimi due anni e mezzo la “valle oscura” di una lunga malattia.

Come ha testimoniato anche nell’omelia il suo amico parroco padre Giorgio lunedì scorso, Maria Teresa è riuscita a cantare il salmo della valle oscura (“Il Signore è mio pastore”), ha seguito “la via, la verità e la vita”, compiendo fino all’ultimo dentro la Chiesa “il suo compito, il suo servizio, la sua testimonianza, il suo richiamo all’attenzione verso il Creato”.

Prima di essere ricoverata all’Hospice Cima Verde, fino a pochi mesi fa non aveva mancato di farci sentire la sua discreta vicinanza, il suo spirito di servizio. Proponendo, scrivendo, criticando, se necessario. Con la stessa grinta con cui era stata fra le prime donne a entrare stabilmente nei collaboratori di redazione, fino a guidare per oltre un decennio “la pagina della famiglia”: una sua idea, come aveva raccontato al 70° anniversario del giornale, in cui riversava la sua passione educativa di docente, la sua sensibilità di madre e la sua passione ecclesiale. Col Centro Famiglia aveva collaborato anche nella pastorale battesimale, oltre a essere attiva in parrocchia e nel coro con la propria famiglia.

Addio mtp, docente e giornalista. È morta questa mattina a Trento la prof. Maria Teresa Pontara

Sempre “sul pezzo” nel dibattito ecclesiale si batteva per un riconoscimento del genio femminile nella Chiesa come testimoniano i suoi numerosi pezzi sul blog collettivo vinonuovo.it, di cui era una delle firme più presenti.

Laureata in scienze naturali a indirizzo ambientale a Padova nel 1978 e diplomata in scienze religiose all’FBK di Trento nel 1990, aveva insegnato scienze naturali per 39 anni nella scuola provinciale trentina, i primi anni al Collegio Arcivescovile. Oltre a scrivere per Vita Trentina era collaboratrice fissa delle riviste dehoniane e della redazione Vatican Insider del quotidiano La Stampa di Torino, nella direzione di Andrea Tornielli, dove era stata valorizzata.

Era stata tra i fondatori e i redattori della rivista Il Margine ed aveva partecipato da protagonista all’esperienza di Didascalie, la rivista della scuola trentina.

Da docente di Scienze e amante delle montagne (le Dolomiti fassane, terra del marito Francesco) aveva però riversato la sua sensibilità francescana soprattutto nell’impegno etico e spirituale per la salvaguardia del Creato, dando alle stampe alcuni saggi di grande valore profetico, anticipatori anche della Laudato Si’. Nell’ecologia integrale vedeva convergere anche la sua passione ecumenica, alla quale era stata avviata dall’amico don Silvio Franch.

Grazie, anche a nome della diocesi (come ha detto l’arcivescovo emerito Luigi al funerale) e dei nostri lettori, cara M.t.p.p. continua a firmare in Paradiso il tuo cantico per il Creatore.

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