Il 14 novembre è la Giornata mondiale del diabete, rappresentato da un cerchio blu che vuole rappresentare l’unità della comunità mondiale di fronte a questa patologia. È stata scelta questa data perché celebra la nascita del fisiologo canadese Frederick Grant Banting, che insieme al suo allievo Charles Herbert Best, scoprì l’insulina nel 1921, un secolo. Una scoperta importante perché rese il diabete una malattia controllabile e non più mortale.
Il 14 novembre vuole essere così l’emblema della sensibilizzazione della patologia del diabete. In Italia, secondo i più attuali dati ISTAT aggiornati al 2016, oltre 3 milioni e 200 mila persone dichiarano di essere affette da diabete (ovvero il 5,3% dell’intera popolazione); in provincia di Trento il 3-4% della popolazione, circa 20 mila persone: i pazienti affetti di diabete di tipo 1 sono il 10%, quelli di tipo 2 rappresentano il 90% e i due terzi di essi sono oltre i 64 anni.
Obesità e sedentarietà sono rilevanti fattori di rischio per la salute in generale, ancor di più per la patologia diabetica. Una vita senza alcol e fumo, l’attività fisica e una corretta alimentazione aiutano invece nella prevenzione – e spesso nella cura – del diabete di tipo 2. L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento si rivolge ad un pubblico maturo attraverso conferenze pubbliche, infografiche e schede informative, campagne pubblicitarie su social media come Facebook e Twitter.
Per quanto riguarda il diabete di tipo 1 (quello insulino-dipendente) l’informazione può aiutare a diagnosticare in maniera precoce la presenza della malattia. I sintomi caratteristici che si possono notare all’esordio del diabete nel paziente sono: sete intensa e frequente bisogno di urinare, perdita di peso rapida (anche se può aumentare il senso della fame) e stanchezza. Il ritardo di questa diagnosi può portare la chetoacidosi diabetica e a delle complicanze che possono essere anche molto gravi.
Un servizio di prevenzione del diabete di tipo 1 viene svolto dall’Associazione Diabete Giovanile del Trentino (ADGT) con presidente Giorgio Cesari. Padre di un ragazzo con diabete, medico in pensione, è il coordinatore dell’associazione che conta circa duecento famiglie di bambini e ragazzi con diabete di tipo 1 della Provincia di Trento.
Negli anni sono stati organizzati corsi di educazione alla malattia per i genitori, weekend con esperti come pedagogisti e psicologi, per sostenere l’impatto della diagnosi di una malattia che durerà tutta la vita.
Per bambini e ragazzi diabetici, invece, sono stati organizzati campi scuola per fasce di età in contesti piacevoli come la montagna o il mare; seguiti sempre da medici e infermieri.
Non vengono formati solo bambini, ragazzi e genitori: dopo quello dello scorso 10 novembre, mercoledì 17 ADGT ripropone un corso formativo per insegnanti sulla buona accoglienza a scuola del bambino con diabete. A livello nazionale, suddiviso per regioni, viene proposto il webinar dal titolo “Accesso alle cure per il diabete, se non ora quando?”, una conferenza online con le altre associazioni di presentazione della Rete Assistenziale per il paziente con diabete.
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