Torna nei ranghi, il Festival CinemaZERO, che dopo un’edizione rinviata, causa Covid, e recuperata nell’estate scorsa, riprende possesso della sua ormai tradizionale stagione. Dal 18 al 21 novembre infatti al Teatro Sanbàpolis di Trento, e a ingresso gratuito, per il quattordicesimo anno sarà di scena il festival dedicato al cinema “minore”, ovvero più libero, autonomo e indipendente rispetto al cinema che solitamente arriva nelle sale, capace di guardare al cinema artigianale in opposizione al cinema industriale che va per la maggiore.
Ospite d’onore di questa edizione, e protagonista di una densa retrospettiva, l’opera e il genio di Hubert Sauper, documentarista austriaco di fama mondiale e straordinario pioniere del cinema zero, di cui saranno proiettate diverse opere: “Epicentro” (2020), “We Come As Friends” (2014), “Darwin’s Nightmare” (2004) e “On the Road With Emil” (1993), a cui seguirà un incontro in diretta streaming con l’autore.
Durante i quattro giorni di proiezioni inoltre, spazio anche al singolarissimo “Il n’y aura plus de nuit” (2020) di Éléonore Weber, in cui l’autrice francese lavora infatti esclusivamente con materiali girati in ambito militare in Iraq, Siria e Afghanistan e propone una potentissima riflessione sull’atto di vedere; a “Born in Flames” (1983) di Lizzie Borden, un film anarco-punk femminista nella forma di un finto documentario ambientato in una dimensione distopica (che tanto assomiglia agli USA degli anni ’80); al piccolo gioiello iper-indipendente degli anni ’50 come “Araya” (1959) di Margot Benacerraf, un piccolo film documentario degli anni ’50, classico nascosto di “cinema zero”, che parla di un remota isola venezuelana la cui comunità locale sopravvive grazie all’economia del mare, ed infine ad “Un chant d’amour” (1950), capolavoro realizzato dal genio inclassificabile di di Jean Genet.
Ma Festival CinemaZERO è anche e soprattutto il concorso internazionale che ogni anno scova dei veri e propri gioielli della produzione iper-indipendente di tutto il mondo, che difficilmente è possibile reperire altrove o sulle piattaforme streaming. Boom di iscrizioni per l’edizione di quest’anno, oltre 3500 opere pervenute letteralmente da ogni angolo della terra. In competizione 16 cortometraggi entro i 20’ di durata, tutti realizzati da singoli autori o da piccoli gruppi, in maniera artigianale, con una produzione ridotta all’essenziale. 16 opere provenienti da 11 paesi, diversissime fra loro, che abbracciano buona parte dello spettro di formule e generi della produzione di cinema “zero”;. Il 19 e 20 novembre, divisi in due blocchi da 8, questi film saranno in proiezione a partire dalle 20:45 al Teatro Sanbàpolis di Trento.
Pur nella propria dimensione internazionale, il FCZ mantiene una grande attenzione nei confronti del territorio e dei giovani. Anche in questa edizione al concorso principale si affianca il concorso SguardoZERO: un progetto parallelo del FCZ e di il Funambolo finalizzato alla produzione di corti realizzati secondo un’idea di “cinema zero” da under 30 del territorio trentino affiancati da professionisti del settore dall’ideazione alla scrittura fino alla realizzazione di un corto. Novità di quest’anno, inoltre, la speciale sezione del concorso dedicata ai film che raccontano quanto abbiamo tutti vissuto, e stiamo ancora vivendo, a causa della pandemia, presentata con Adcom. Anche quest’anno infine la domenica pomeriggio il Festival ospita un focus sul mondo dell’animazione composto con una selezione di opere iscritte al FCZ: è il momento di dare spazio a queste esperienze di vero e proprio artigianato cinematografico. Il programma adatto ai bambini.
Le quattro giornate del Festival CinemaZERO si terranno al Teatro Sanbàpolis, ad ingresso gratuito. L’organizzazione è del collettivo il Funambolo.
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