“Tutto è perso con la guerra, solo la pace può dare futuro al mondo e alla Storia“. Le parole dell’arcivescovo Lauro risuonano nitide, come il cielo nuovamente soleggiato di questo 2 novembre, nel cimitero monumentale di Trento, all’inizio della s. Messa al sacrario militare, in memoria delle vittime di tutte le guerre.
Parla davanti alle autorità militari e civili, ma anche a decine di cittadini, in visita alle tombe dei propri cari, “con i quali spesso avvengono dialoghi intimi meravigliosi”, nota don Lauro: “Ipotizzo – riflette ancora don Lauro – che la difficoltà a pensare la vita dopo la morte forse sia figlia di una certa fatica sul fronte delle relazioni. Preghiamo dunque perché possiamo credere all’amore, unico balsamo che dà senso al vivere. E preghiamo – incalza l’Arcivescovo, ricordando anche i morti per Covid ‘ridotti a numero’ – perché non scompaia la pietas per i morti, che il ritmo incalzante della vita ci sta togliendo. Un certo culto dei nostri morti ci aiuterebbe a vivere meglio“.
Il racconto completo della celebrazione sul sito web della Diocesi di Trento.
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