Piazza Duomo va salvata da un abuso in atto da lungo tempo

La partenza della cronometro dell’edizione 2018 in Piazza Duomo. Foto © Gianni Zotta

Vorrei esprimere qualche riflessione sulle dichiarazioni del sindaco Franco Ianeselli pubblicate dal Corriere del Trentino lo scorso 24 settembre a proposito dell’utilizzo frequente, per le più disparate finalità, di una delle più belle piazze d’Italia: la nostra piazza del Duomo.

Affermava giustamente il sindaco: “È un bene che ci siano molti eventi anche ravvicinati, ma non so se questo porta piazza Duomo a diventare una sorta di cantiere perennemente occupato dall’allestimento, dal disallestimento e dalla rimozione di palchi e tendoni. Penso che invece dovrebbe essere una sorta di “salotto buono” dove ospitare gli eventi principali. Per il resto del tempo deve essere consentito ai cittadini di viverla e al turista di ammirarla nel suo splendido aspetto naturale. Trento è una città meravigliosa, ma non per questo qualcuno può permettersi di considerarla solo un palcoscenico da allestire a proprio piacimento”. Parole sante.

Non ricordo, in passato, alcuna altra presa di posizione così chiara da parte di un primo cittadino, su un corretto utilizzo della piazza, dopo un abuso in atto da lungo tempo. Fattosi quest’ultimo davvero insopportabile, nei mesi scorsi hanno preso posizione sulla stampa, in modo efficace, alcune persone che hanno a cuore Trento, come Carlo Stefenelli e Sandro Schmidt. Va ringraziato davvero il sindaco, ma ora l’auspicio è per una nuova, efficace e rigorosa messa a fuoco dei criteri d’uso della piazza, che riporti in vita e rafforzi quel “disciplinare” approvato dalla Giunta comunale molti anni fa, evidentemente caduto nel dimenticatoio; anche, si può pensare, per il prevalere delle pressioni di molteplici portatori di interessi.

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