Ci sarà anche lo scrittore Mauro Neri, con i suoi “Racconti d’arte”, ad impreziosire, alle 17.30 di venerdì 8 ottobre la mostra “Penombre” che allo Spazio FoyEr di Trento fino al 15 ottobre prossimo propone le incisioni dell’artista australiana Cleo Wilkinson.
Una trentina di opere di piccole dimensioni, tutte incisioni nella maniera nera realizzate dalla Wilkinson, artista di fama mondiale con all’attivo la partecipazione ad oltre 500 mostre internazionali, più di 80 premi ed è presente in un centinaio di gallerie d’arte e musei nel mondo. “Sono un’esploratrice di zone in penombra e di spazi ambigui – dichiara l’artista nativa di Melbourne. – Il mio interesse risiede nel potere di evocare momenti inquietanti e sfuggenti con sottili sfumature di speranza espresse sotto forma di luce, che la ricchezza e i mezzitoni della maniera nera possono svelare». L’esposizione riporta un’ampia panoramica dei suoi lavori, con soggetti diversi che variano dal figurativo, al ritratto, alla natura morta. Incisioni che nella stampa – ad esempio Witness (Testimonianza) – si mostrano nei minuscoli punti dati dalla brunitura della lastra, in quei toni più o meno scuri che richiamano i pixel della computer grafica.
La fonte di ispirazione per questi lavori Cleo Wilkinson la trova nella memoria, nel subconscio, ricordi e pensieri che si riarticolano nel suo particolare linguaggio visivo. Quadri come Whisperer (Colei che sussurra), Obsolesence (Obsolescenza), suggeriscono le figure che divengono ombre con infinite sfumature di nero. Un contrasto, tra quanto si vede e quanto manca, sottolineato anche dalle misure molto piccole di alcune opere in mostra, risultato di recenti sperimentazioni dell’artista nel formato miniatura. Affascinante è il potere evocativo di queste piccole stampe che richiedono un grande controllo di tecnica da parte dell’artista e al contempo invitano l’osservatore ad avvicinarsi all’opera per vivere un’esperienza quasi “privata”.
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