Da Trento a Canazei: fino a Lavis per poi proseguire a piedi attraversando le valli di Cembra, Fiemme e Fassa. Si è conclusa domenica 3 ottobre la marcia dei partecipanti al trekking del treno dell’Avisio, iniziativa promossa dall’associazione Transdolomites per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della realizzazione della ferrovia nelle vallate dell’Avisio.
L’anno scorso vi fu l’occasione di intervistare quasi tutti gli amministratori comunali sull’argomento. Quest’anno si è cercato di coinvolgere i valligiani e turisti per discutere, informare e suscitare interesse sul tema della ferrovia e degli studi necessari per verificarne la realizzazione. Interviste video, foto, dialoghi, partecipazione e nuove amicizie hanno portato anche alla realizzazione, grazie alla presenza del dilettante videomaker Gabriele Dovolavilla, di videoclip dedicati ad ogni tappa, senza contare gli aggiornamenti su Facebook e la “traccia digitale” che indicava dove i camminatori si trovavano durante il trekking attraverso il gruppo Pro ferrovia dell’Avisio e la pagina Transdolomites.
Affrontato in treno il primo tratto da Trento a Lavis, i protagonisti (soci e non di Transdolomites) hanno percorso la prima tappa inoltrandosi nella Val di Cembra concludendo a Grumes la prima giornata di cammino. Oltre agli incontri improvvisati con la cittadinanza locale, il gruppo di Transdolomites in ogni paese ha fissato nelle foto le cartografie dei paesi attraversati ove tra l’altro si prevedeva la costruzione delle stazioni previste dal progetto esecutivo della tramvia Lavis-Moena, un progetto redatto dagli ingegneri viennesi Stern&Hafferl nel 1904 e studiato per essere la costola della tramvia Trento-Malè. La Lavis-Moena non venne mai realizzata perché con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale in tutta fretta venne progettata a costruita la Ora-Predazzo per rifornire di materiale bellico il fronte del Lagorai. Il progetto esecutivo della Lavis-Moena qualche anno fa venne rinvenuto nell’Archivio Storico della Biblioteca Comunale di Trento e fu oggetto di studio da parte di Giuliano Poier di Cembra, socio di Transdolomites che scrisse e pubblicò un libro a riguardo cui segui la realizzazione di una mostra a tema.
La seconda tappa si è sviluppata quasi interamente nel bosco attraverso il tracciato studiato nei mesi scorsi da Giuseppe Spazzali e Renato Gottardi. Gli avventurieri del trekking hanno così attraversato gli abitati di Grauno, Capriana per arrivare a Molina di Fiemme attraverso i pascoli di Anterivo. Arrivo di questa seconda tappa a Cavalese di fronte ad un luogo simbolo, ovvero l’attuale ospedale.
Anche in Val di Fiemme le foto “di rito” sulla storica ferrovia Trento-Moena si sono susseguite, così come l’azione di sensibilizzazione verso la cittadinanza ha avuto seguito. Il più delle volte erano i cittadini stessi a interpellare il “vagone in cammino” avviando così al dialogo e alle discussioni che il più delle volte vedevano consenso sul tema del treno dell’Avisio. Momento significativo l’arrivo al Festival del Gusto di Predazzo, dove Massimo Girardi, presidente di Transdolomites che con il Comune di Predazzo e APT della Val di Fiemme ha curato l’organizzatore dell’evento “pardacciano”. Nel saluto pubblico rivolto agli “ambasciatori del Trekking” ha riconosciuto pubblicamente l’impegno dei camminatori ed il coraggio di difendere a viso aperto nella libertà di azione e pensiero la proposta della Ferrovia dell’Avisio.
La terza tappa si è poi conclusa a Forno, porta della Val di Fassa.
Infine l’ultima tappa è stata Canazei passando per la valle ladina. Un’esperienza, quella del trekking della ferrovia, a dir poco emozionante che ha visto costantemente la presenza di circa una decina di persone affrontare questa fantastica avventura che a detta dei partecipanti che hanno misurato il percorso è stata di quasi 100 chilometri con traguardo a Canazei. Un bel risultato che fa ben sperare in una terza edizione, confidando in qualche passo concreto che porti avanti il percorso di studi che Transdolomites ha promosso dal 2009 e tuttora in corso con gli esperti svizzeri.
Per rimanere aggiornati, visitate su Facebook il gruppo Pro ferrovia dell’Avisio e la pagina Transdolomites.
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