Siror, il Museo della scuola è un lavoro da maestri

La classe degli anni ‘30 e ‘40 al Museo della Scuola di Siror

All’ex scuola elementare di Siror è stato aperto nelle scorse settimane il Museo della Scuola. I maestri Flavio Taufer e Piero Depaoli, ora in pensione, dopo un grande lavoro di raccolta di materiale scolastico di tutti i tipi hanno realizzato una curata esposizione che racconta la storia della scuola dai primordi fino agli anni ‘80. Vi si trovano i pennini con calamaio e inchiostri di diverso tipo, libri e quaderni, foto, registri, animali imbalsamati, le cartine geografiche, stampe scientifiche e di vita quotidiana.

Ce n’è una che spiega anche la corretta igiene personale, ricordando dell’importanza di lavarsi bene le mani per scacciare via i batteri. Indicazioni attuali, oggi, ai tempi del Covid. Dove fino a qualche anno fa c’erano i bambini del paese di Siror (prima della chiusura della scuola, incolpevole vittima di numeri considerati esigui) oggi gli scolari di un tempo possono rivivere il loro passato sui banchi di scuola.

Il Museo è un tuffo nel passato per coloro che hanno frequentato la scuola prima degli anni ’80, mentre per i più giovani è la testimonianza diretta di modi e modalità di insegnamento che non hanno avuto modo di sperimentare. “Un risultato che attendevamo da decenni – spiega il maestro Flavio – siamo riusciti a raccogliere una grande mole di materiale storico, oggi disponibile a chiunque. Quello che rappresentava la scuola è fatto di tante piccole cose che oggi possiamo vedere riunite, dopo tanta fatica e lavoro di restauro, in questo Museo”. Il materiale proviene da tutta la valle di Primiero, dal Vanoi e dalla zona del Mis. Un tempo sul territorio c’erano molte più sedi scolastiche di ora, e anche piccoli paesi come Caoria, Ronco e Sagron Mis, o zone di passaggio come Passo Gobbera e Pontet avevano la propria scuola elementare.

All’interno del museo un’intera aula è stata allestita come sarebbe stata negli anni ’30 e ’40 del Novecento, andando così a rievocare un periodo storico fertile dal punto di vista dell’iconografia, del materiale e delle proposte scolastiche. “Ogni oggetto che si trova qui racconta una sua storia. Di grande interesse sono le stampe a sfondo morale, in cui si andava ad educare gli studenti a comportamenti corretti. Nel manichino mancano invece alcuni elementi anatomici, per colpa di qualche alunno indisciplinato che li ha fatti esplodere con dei petardi. Siamo poi in attesa di un nuovo spazio per poter sfruttare tutte le apparecchiature audiovisive a nostra disposizione. Il Museo della Scuola è un posto stimolante, che fa pensare alla semplicità con cui, in maniera pratica e diretta, un tempo si riusciva a dare l’insegnamento”. Gran parte degli allestimenti sono composti da materiale fino ad oggi custodito in archivi privati e scolastici, ma i promotori dell’iniziativa invitano i cittadini a cercare in soffitta, tra le vecchie fotografie e i ricordi del passato, del materiale utile da dare in prestito al museo rivolgendosi a Flavio (331.1055137) o Piero (340.1641940). “L’interesse delle persone che sono venute a trovarci nelle prime date di apertura è stato emozionante. La catalogazione, di cui si sta occupando Vanessa Gubert, prosegue. C’è un grande lavoro ancora da fare: questi oggetti hanno tanto da raccontare, sta a noi farli parlare”. Sulle date di apertura del Museo ancora non c’è un calendario stabilito. Gli ideatori stanno ricercando persone disponibili a dare una mano, nell’ottica di un museo partecipato.

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