Domenica 3 ottobre ci sarà fermento a Verla e Palù di Giovo, dove nel 1944 sono nati due religiosi che hanno praticato per tutta la vita il comandamento cristiano dell’amore, in modi e in luoghi diversi. L’Unità pastorale e il Comune di Giovo si sono attivati con slancio, assieme ai familiari, a tener viva la loro memoria: fratel Rolando Sebastiani, di Palù, è deceduto lo scorso 20 dicembre e padre Franco Sartori il successivo 13 gennaio.
Erano dunque coscritti e uniti anche per l’adesione alla comunità di Padre Monti, il comune percorso formativo, la morte a distanza di pochi giorni. Entrambi erano appassionati del lavoro educativo: padre Franco come prete, fratel Rolando come assistente sociale.
Sartori, ordinato sacerdote nel 1973, ha svolto il suo ministero in varie località: Arco, Rovereto, Trento, Milano, Bergamo, Saronno, Cantù, Tirana (Albania) e, infine, Bovisio Masciago. Ovunque ha generato simpatia con il suo caratteristico stile nelle relazioni umane, fatto di semplicità e cordialità.
Sebastiani, ha espresso fin da giovane la sua sensibilità sociale, nell’assistenza di minori, disabili, malati di AIDS. Ha operato a Roma, Calabria, Erba, Montefiascone, Milano, Cantù, Saronno, Arco. Ha avuto una particolare attenzione per il mondo del volontariato e del Terzo Settore.
Entrambi hanno vissuto un’esemplare vita spirituale, sia sul piano personale che nella comunicazione della fede agli altri.
Il “Coro CAI” di Bovisio Masciago animerà la Messa a Verla (ore 10,30) e un ritrovo canoro (ore 15) presso l’ex Scuola materna, insieme al coro locale “I lambi canti”.
L’iniziativa non vuole essere solo un momento celebrativo: ricordando Franco e Rolando – e narrando le loro storie – si vuole portare motivi di fiducia e speranza per ripartire.
Pandemia permettendo. O nonostante la pandemia.
Lascia una recensione