Dipendenze, abuso, stigma, violenza. Per la società di oggi, argomenti tabù che non è mai facile affrontare. Problemi “distanti” da tenere lontani, come se non esistessero.
Queste delicate tematiche sono state il filo conduttore della mostra Non siamo bambole, organizzata dall’Oratorio Noi 5 frazioni di Stenico in collaborazione con la Caritro e i ragazzi del SerD di Trento e ospitata, a settembre, nella suggestiva location di Maso al Pont.
Obiettivo dell’iniziativa, sensibilizzare i visitatori attraverso le opere di giovani che soffocano le emozioni con le sostante d’abuso.
Emozioni che invece, in questo contesto, sono state espresse attraverso diverse forme d’arte; e così, nella sua spontaneità, ogni opera rappresentava il grido d’aiuto degli artisti, la loro voglia di esprimersi e far vedere al mondo che anche loro, nonostante i problemi con la droga e la violenza, esistono e valgono.
Nei due pomeriggi di apertura della mostra non è mancato l’intrattenimento: dall’esibizione della cantante lirica Paola Fumana, accompagnata dal maestro Ernesto Toccoli, alle coreografie dello spettacolo “The greatest show: talenti”, alle canzoni di Silvia Merli, voce del gruppo Anonima.
Gli ospiti, oltre a visitare la mostra, accompagnata dalla spiegazione del progetto e di alcune opere, hanno potuto sperimentare il nuovo gioco in scatola ideato da Carla Ferrari, “Trip: a journey to connect”, un gioco pensato, come dice il titolo, per creare connessione tra le persone, che spesso, ostacolate dalla dipendenza o da altri fattori, si dimenticano dell’importanza del creare rapporti sani con gli altri.
Lascia una recensione