A nove mesi dal suo tragico assassinio, può continuare il sogno di Agitu Ideo Gudeta, l’imprenditrice agricola di origine etiope, immigrata in Italia per fuggire alle persecuzioni del suo Paese che aveva trovato nell’allevamento delle capre in Val dei Mocheni la realizzazione del suo ideale di vita, in armonia con la natura e l’ambiente.
Il Comitato, composto da Padre Mussie Zerai Yosief in rappresentanza della famiglia, Elisabetta Nardelli, amica di Agitu e Paolo Piccoli, notaio, indicato dal Sindaco Franco Ianeselli, che si occupa della raccolta fondi istituita in sua memoria, ha infatti comunicato che finora i fondi raccolti ammontano a 106.753,89 euro, al netto delle commissioni per la piattaforma di crowdfunding.
“La piattaforma richiede infatti molte garanzie circa la destinazione e l’uso dei fondi, che abbiamo passo passo con pazienza e tenacia fornito”, spiega il Comitato, che ha anticipato circa 4.000 euro per consentire la visita dei familiari a Trento e il rimpatrio della salma e andranno rimborsati: “Quanto al netto rimanente, il Comitato è in contatto costante con l’avv. Annarosa Molinari, nominata dal Tribunale curatrice dell’eredità giacente, che ha provveduto all’inventario e al collocamento provvisorio delle capre per verificare la possibilità di una continuazione della iniziativa di Agitu. Il lavoro della curatrice è molto complesso anche perché l’eredità è negativa, in quanto Agitu aveva contratto dei mutui per ristrutturare un immobile dove intendeva avviare una nuova attività e non vi sono risorse finanziarie rilevanti a disposizione”. Il Comitato sta verificando, in stretto collegamento con la curatrice, tutte le ipotesi per verificare se esiste un soggetto che possa continuare il sogno di Agitu.
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