“Referendum punto di non ritorno”, i sindacati rilanciano il biologico

“Il referendum, a prescindere dall’esito, segna un punto di non ritorno per il Trentino: si è aperto un dibattito importante sul futuro dell’agricoltura locale. Un futuro che non potrà prescindere dal puntare verso sistemi produttivi sostenibili. Ce lo impone il cambiamento climatico in corso, ma anche la necessità di mettere al centro la tutela della salute della nostra comunità e di preservare un ambiente naturale fragile e prezioso come il nostro”. Così i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino rispetto al voto al referendum sul Distretto biologico di ieri, bocciato dalla mancanza del raggiungimento del quorum.

Nonostante l’esito del referendum, molto distante dal successo, sindacati guardando il bicchiere mezzo pieno: “Si è rimasti lontani dal raggiungimento del quorum, peraltro fissato su percentuali elevate, ma si è avviato un processo democratico importante – proseguono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Adesso la sfida è ampliare ancora il coinvolgimento dei cittadini, del mondo agricolo e delle istituzioni su tematiche che riguardano tutti noi”. Anche per questa ragione i sindacati invitano la Provincia a prendete atto del dibattito che si è creato sul tema dell’agricoltura sostenibile e di valorizzarne i contenuti sostenendo il cambiamento verso sistemi di produzione biologici, inserendo questa tra le priorità del piano 2030. “Serve maggiore coraggio nelle politiche che indirizzano e sostengono l’agricoltura trentina per favorire una svolta che riduca l’impatto dell’inquinamento e qualifichi l’offerta agricola locale e con essa il mondo del lavoro e l’offerta turistica. Serve anche sostegno per una svolta culturale che riguardi i produttori e i consumatori”, concludono.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina