Sul Sentiero delle Canope lungo i filoni argentiferi

L’esperienza degli ecomusei nasce in Francia grazie all’intuizione del museologo Georges Henri Riviére, che così li descrive: “L’ecomuseo è il museo del tempo e dello spazio in un territorio dato, è un’istituzione che si occupa di studiare, conservare, valorizzare e presentare la memoria collettiva di una comunità e del territorio che la ospita, delineando linee coerenti per lo sviluppo futuro. È un organismo che ha come interlocutori principali gli abitanti della comunità i quali, anziché visitatori passivi, vogliono diventare fruitori attivi. È un museo del tempo, dove le conoscenze si estendono e diramano attraverso il passato vissuto dalla comunità per giungere nel presente, con un’apertura sul futuro, è un museo dello spazio: spazi significativi dove sostare e camminare”. Il termine ecomuseo è stato coniato da Hugues de Varine nel 1971. Il primo costituito in Trentino è stato l’Ecomuseo dell’Argentario, che si estende su un’area compresa tra Trento, Lavis, Albiano, Fornace e Civezzano, con al centro il Monte Calisio ed il suo altopiano.

La passeggiata proposta attraversa un ambiente fortemente caratterizzato dall’opera dell’uomo, che nei secoli (già dal 1200) ha saputo utilizzarne le risorse per ricavare ricchezza. Benché antichissime, le tracce che si possono leggere con maggiore facilità sono quelle legate all’estrazione della galena argentifera, che avveniva scavando gallerie nel sottosuolo. Le vicende umane succedutesi nel tempo hanno trasformato il paesaggio numerose volte, fino a come lo vediamo oggi. L’obiettivo che un ecomuseo si prefigge è quello di insegnare a leggere in modo consapevole queste pagine di “storia naturale”.

A Pian del Gacc, frazione di Fornace, può iniziare il percorso (845 m). Per i più pigri è possibile portare l’auto fino a La Malga (880 m), accorciando di 2 km tra andata e ritorno. Il segnavia 421 porta verso ovest fino alla Calcara, dove incrocia il 473, che prendiamo sempre verso ovest. Raggiunto il Lago di S. Colomba (925 m) si percorre tutta la sponda est. Dove troviamo pannelli esplicativi si segue il Sentiero delle Canope: ne incontreremo alcune, oltre ad innumerevoli cadini, sorta di buche a forma di imbuto, profondi anche svariati metri. Evidenziate in mappa con il colore arancio sono le aree interessate da cadini e canope, che seguono i filoni del minerale da estrarre. Scesi dal Dos dei Brusadi (950 m), ritroviamo il 421 che in breve porta in Val dei Ferri (910 m). Si lascia il 421 per la sterrata che conduce verso sud est in ampi prati, fino a quota 910 dove, ripreso il 421, si scende verso nord a La Malga e a Pian del Gacc.

PUNTI DI INTERESSE

ECOMUSEO ARGENTARIO
www.ecoargentario.it Si occupa di valorizzare le numerose e diversificate ricchezze del territorio: dalle antiche miniere alle cave di pietra locale, dalle bellezze naturalistiche alle tracce della Grande Guerra, dai piccoli borghi fino agli antichi mestieri e ai prodotti agricoli locali.
RETE DEGLI ECOMUSEI DEL TRENTINO
www.ecomusei.trentino.it La Rete degli Ecomusei del Trentino unisce i nove ecomusei riconosciuti e attivi nella Provincia Autonoma di Trento. Costituitasi nell’ambito del progetto “Mondi Locali del Trentino”, vuole essere uno strumento di dialogo, scambio di esperienze e di reciproco supporto per gli ecomusei del Trentino nel loro cammino di lavoro e di crescita.

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