L’Università di Trento torna in presenza, approvate le linee guida

Foto Unitn – Alessio Coser

Si è svolta nel pomeriggio di giovedì 26 agosto la riunione del Comitato provinciale di coordinamento (Co.Pro.Co) alla quale hanno partecipato il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian, l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti e il rappresentante degli studenti di UniTrento Edoardo Giudici, convocata per discutere l’organizzazione della didattica per il nuovo anno accademico.

I partecipanti, dopo aver analizzato i piani e le linee guida da adottare per gestire in sicurezza la ripresa delle attività in presenza, hanno dato parere favorevole alle proposte formulate dall’Ateneo trentino.

Nel corso dell’incontro, il rettore, coadiuvato dalla prorettrice alla didattica Paola Venuti, ha sottolineato l’impegno profuso dall’Ateneo per definire per ciascun dipartimento un piano di organizzazione che consentisse l’erogazione delle attività formative in presenza. Un obiettivo che sarà raggiunto, come previsto dal decreto del Governo, anche attraverso l’utilizzo del Green pass come requisito per l’accesso alle sedi. Sarà inoltre obbligatorio indossare la mascherina per tutto il tempo di permanenza negli spazi universitari.

Per quanto riguarda le attività didattiche, per garantire la piena ripresa delle lezioni l’Ateneo ha deciso di accogliere le possibilità di deroga al distanziamento interpersonale previste dalla normativa nazionale. Pertanto, non vi sarà alcun limite alla capienza delle aule e tutti gli studenti e le studentesse potranno partecipare in presenza. Durante le lezioni, i/le docenti potranno essere esonerati dall’uso della mascherina qualora la logistica dell’aula consenta un distanziamento adeguato fra la cattedra e la prima fila.

Infine, gli esami di profitto verranno svolti in presenza, così come le sedute di laurea per le magistrali e le prove finali delle triennali, durante le quali, oltre al candidato o alla candidata, saranno ammessi in aula insieme ai componenti della commissione esaminatrice solo un numero ristretto di accompagnatori.

Come previsto dalla normativa, il Comitato ha stabilito che le suddette misure si applichino, per quanto compatibili, anche alle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica.

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