Sui rifugi tra Trentino e Alto Adige sventolano le bandiere d’artista

Foto Facebook Apt Val di Non

Parte da una visione comune dellalta montagna come rifugio di creatività e libertà, e del confine come elemento di unione e di dialogo il progetto “Vivere d’aria”, promosso dall’ApT Val di Non e curato da Gabriele Lorenzoni, che ha chiamato otto artisti ed artiste provenienti da Trentino e Alto Adige a creare delle bandiere d’artista che sono state installate su altrettanti rifugi e malghe situati sul confine delle due province

È così che Stefano Cagol, Hannes Egger, Michael Fliri, Ingrid Hora, Federico Lanaro, Laurina Paperina, Philipp Messner, Federico Seppi hanno dato vita alle loro opere, che dallo scorso 21 agosto sventolano sulle nostre valli, installate presso Rifugio Oltradige, Rifugio Mezzavia, Malga di Romeno, Malga del Lucco, Malga Castrin, Malga di Cloz, Rifugio Maddalene e Malga Bordolona, allo scopo di lanciare un segnale forte per il futuro.

“La crisi causata dal Covid-19 – spiega Gabriele Lorenzoni – ha colpito duramente anche gli artisti, molti di loro sono rimasti completamente senza lavoro. Ampie fasce della popolazione presumono che “vivano di poesia” e che il loro contributo alla società sia meno importante di quello di altre categorie professionali. Ma se è vero che l’aria è necessaria per vivere, non è possibile invece vivere d‘aria, come un antico adagio recita. Da queste riflessioni discende l’occasione odierna di incontro e contatto, di ritorno all’alta quota e di libertà creativa, di lavoro artistico e di condivisione amicale. Le bandiere issate in alta quota daranno la possibilità di immaginare e permetteranno ai nostri occhi di vagare nella direzione del vento. I rifugi, quindi, non rappresentano solo un riparo per genti e animali, ma diventano anche espressione di due culture di confine che qui si abbracciano”.

“Un elenco infinito di emozioni, ricordi, sensazioni, rimandi poetici, letterari, visivi, cinematografici – afferma l’artista Hannes Egger, ideatore del progetto – si annida nell’incontro fra montagna e persone, fra roccia e cielo, terra e aria, fatica e libertà, solitudine e amore, disperazione ed estasi. Un elenco che non può esaurirsi, che si arricchisce di esperienze personali, di densità emozionali inesplorate. Il contributo che gli artisti possono dare in questo momento storico alla società non è affatto da sottovalutare: è proprio adesso che si traccia la rotta per il futuro. A noi umani è data la capacità di immaginare, anche cose che al momento non ci sono. Per guadagnare speranza, senza dubbio, dobbiamo sviluppare visioni che guardano in alto e guardano avanti. Libere, come l’aria”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina