San Romedio sembra sia vissuto nei primi decenni dopo l’anno 1000 e la cappella costruita sul luogo della sua tomba, sulla cima dello sperone roccioso che si innalza dal fondo della forra del Rio San Romedio, risale alla fine del secolo XII. Già da questa data vi è testimonianza della attività di un Santuario, che nei secoli ha avuto una graduale espansione, con la costruzione di nuovi edifici atti all’accoglienza dei frati che vi abitano e dei pellegrini che la frequentano. La tradizione vuole che Romedio fosse originario di Thaur, presso Innsbruck, così che la venerazione verso questa figura di eremita ha oltrepassato i confini regionali, giungendo fino nel Tirolo, in Baviera ed in Boemia.
La consuetudine di organizzare pellegrinaggi dai paesi della Valle di Non ed anche da più lontano, contribuisce anche oggi ad avere una numerosa presenza di turisti e pellegrini in visita a questo
singolare ed affascinante Santuario. Viene ricordata con una targa anche la visita del 7 luglio 1809 di Andreas Hofer, eroe tirolese, con 600 suoi uomini armati di amor patrio. In quest’epoca di riscoperta del pellegrinaggio pedestre, il Santuario è diventato punto di riferimento di numerosi “cammini”. Il Cammino di San Romedio promosso dall’Euregio, con partenza da Thaur, ed il Sentiero Frassati del Trentino, d’intesa tra SAT, Provincia di Trento e Arcidiocesi con partenza da Arco, terminano entrambi al Santuario. Altri ne fanno tappa: l’Andreas Hofer Weg dalla Val Passiria al Garda; la Via Vigilius da Merano a Trento; il Cammino Jacopeo d’Anaunia, itinerario attraverso la Val di Non con gli occhi del pellegrino di un tempo.
Con uguale curiosità, la nostra passeggiata prende avvio presso il Museo Retico di Sanzeno. Seguendo le indicazioni si imbocca un ardito sentiero scavato nella roccia a strapiombo, costruito nel 1863 quale condotta dell’acqua per scopi irrigui, dove in alcuni tratti è necessario camminare curvi per non battere con la testa. Dopo circa 2,5 chilometri si giunge ai piedi del Santuario. Un ripido sentiero selciato conduce al portone: entriamo a visitarlo. Ripreso il cammino col segnavia 535, in salita si raggiunge il lago artificiale di Tavon. Seguendo le indicazioni, in breve si arriva in vista del paese di Tavon e tenendo come riferimento il campanile, si raggiunge la chiesa di San Sisto.
Evitando di seguire l’indicazione per Sanzeno, si passa a fianco del campanile e si imbocca in discesa la strada che attraversa i meleti. Arrivati al bosco si prosegue per carrareccia e poi per sentiero fino a sbucare nuovamente in mezzo ai meli. Da qui si scende nel fondovalle e seguendo le indicazioni si risale ripidamente al punto di partenza.
PUNTI DI INTERESSE
MUSEO RETICO A SANZENO
www.archeotrentino.it Centro per l’archeologia e la storia antica della Val di Non. Dal 20 giugno al 10 settembre orario: 10-13, 14-18, chiuso lunedì.
SANTUARIO DI SAN ROMEDIO
Un santuario sulla rupe. Lungo la strada carrozzabile da Sanzeno, Via Crucis scolpita in marmo bianco nel 1940 da Stefano Zuech di Brez. Vasta la raccolta di ex voto. Aperto tutto l’anno dalle 9 alle 18/luglio e agosto 19. Messe la domenica 9 e 11 e da lunedì a venerdì 16 o 17.
SAN SISTO A TAVON
La chiesa si presenta con un aspetto ottocentesco, ma se ne ha notizia dal 1537. Conserva una tela con Madonna e santi, opera di Martino Teofilo Polacco, che fino al 1621 lavorò a decorazioni di carattere sacro in Val di Non, Val di Sole e Trento ed in seguito a Salisburgo, Innsbruck e Bressanone.
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