È passato un anno dall’avvio del progetto, e ora ResQ, l’iniziativa nata per assicurare la presenza, nel Mediterraneo Centrale, di una nuova nave per soccorrere i naufraghi, persone che fuggono da guerre, dittature, cambiamenti climatici ed estrema povertà (e testimoniare quanto accade), si appresta a intraprendere la prima missione di soccorso nel Mediterraneo.

L’imbarcazione di ricerca e soccorso si chiama ResQ People, è una barca di 39 metri, già impiegata come nave di ricerca scientifica: ha già solcato il Mediterraneo per soccorrere i naufraghi con il nome di “Alan Kurdi” per conto dell’organizzazione tedesca Sea-Eye e adesso ResQ entra nella flotta civile raccogliendo il testimone di quella nave, che ha già salvato 900 vite nel Mediterraneo.

Oltre all’attività in mare svolta da un team di professionisti e volontari per prestare soccorso e raccogliere testimonianze su quanto accade a poche miglia dalle coste italiane, il progetto prevede un’importante attività a terra per informare l’opinione pubblica, attraverso i media, le scuole e incontri pubblici. Sono della partita anche due realtà con base in Trentino: Unimondo e Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo.