“Venerdì 9 luglio la Giunta della Provincia autonoma di Trento si è riunita a Faver, frazione del Comune di Altavalle, ‘per conoscere da vicino il territorio, capirne le problematiche e le diverse tematiche di interesse delle comunità. Non è noto se all’ordine del giorno ci fosse anche la devastazione della fustaia di pino silvestre e del bosco di abete rosso, faggio e larice nel territorio di Grumes, causata – a quanto sembra – dalla realizzazione di un impianto sottochioma a goccia promosso dal Consorzio di miglioramento fondiario di Grumes e finanziato dal Servizio agricoltura della Provincia autonoma di Trento in base alla legge provinciale 4 del 28 marzo 2003 (articoli 34 e 35 comma 1)”.
Si apre così la lettera inviata nelle scorse ore dalla sezione trentina di Italia Nostra al presidente Maurizio Fugatti, al suo vice Mario Tonina, all’assessora Giulia Zanotelli, al Dirigente generale del Dipartimento agricoltura Romano Masé, al Dirigente generale del Dipartimento protezione civile Raffaele De Col, al Dirigente generale del Dipartimento territorio Roberto Andreatta, al Dirigente generale dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente Enrico Menapace, al Dirigente del Servizio Foreste Giovanni Giovannini, al Dirigente Ufficio Distrettuale Forestale di Trento Dario Bitussi e al sindaco del Comune di Altavalle.
“Il progetto approvato prevedeva la posa di un tubo di PVC di 8 cm di diametro entro uno scavo largo 50 centimetri e profondo 120”, si legge ancora nella nota di Italia Nostra che prosegue: “È stata invece realizzata una strada di 4 metri di larghezza media, demolendo rocce e abbattendo alberi. Di fronte a questo ‘sbrego’ ingiustificabile, a questa profonda manomissione del paesaggio alpino, si chiedono chiarimenti sui progetti, sulle autorizzazioni, sulle imprese incaricate dei lavori, sull’attività di vigilanza da parte degli Uffici e dei Servizi provinciali e sulle responsabilità, politiche e tecniche, di quanto accaduto in Val di Cembra”.
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