Ha rinnovato e rilanciato l’attenzione alla testimonianza della santa di origine trentina la due-giorni promossa venerdì 9 e sabato 10 luglio da un apposito comitato con parrocchia, Comune, associazioni e Provincia, per celebrare l’anniversario della morte di Santa Paolina del Cuore di Gesù Agonizzante, al secolo Amabile Visintainer nata a Vigolo Vattaro nel 1865, emigrata con la sua famiglia in Brasile meno di 10 anni dopo e morta il 9 luglio 1942.
Tre i momenti salienti: la Santa Messa presieduta dall’arcivescovo Lauro la sera del 9 luglio, il percorso a tappe sui luoghi più significativi della vita di Amabile a Vigolo, lo scoprimento di una statua lignea a ricordo dell’emigrazione di tanti vigolani nell’ultimo quarto del secolo diciottesimo. Forte e vibrante l’omelia di don Lauro nella parrocchiale: dopo aver definito Vigolo Vattaro “Terra di Santi”, egli ha ricordato “la leggerezza e la freschezza della fede di Santa Paolina, donna “della porta di servizio”. Nel suo intervento anche il sindaco Paolo Zanlucchi ha sottolineato il messaggio profetico della vita di questa figlia di emigrati; c’è stata poi la presentazione del nuovo video sui momenti più significativi della vita di Santa Paolina, curato da Carlo Bridi, appassionato divulgatore della sua testimonianza.
Molto indovinato sabato pomeriggio il percorso sulle orme della Santa: prima tappa nella chiesa parrocchiale al battistero dove Amabile è stata battezzata con presentazione del parroco don Giorgio Gabos, quindi tappa alla casa natale della santa dove la superiora suor Marli e don Livio Dallabrida hanno presentato la vita e le opere della santa. Terza tappa davanti alla vicina casa natale del missionario padre Andrea Bortolameotti, di cui Bridi ha presentato in sintesi la vita. In Brasile si va concludendo la fase diocesana della causa di beatificazione del missionario vigolano che vi ha operato per 43 anni. Penultima tappa, curata dal Museo Storico, la ex chiesetta del Redentore di fronte alla ex filanda dove Amabile lavorava dall’età di 8 anni. Infine l’arrivo in Piazza Marzari, con gli interventi delle ricercatrici del Museo storico.
A conclusione del percorso, il saluto delle autorità, il presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder, il vice presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher e del sindaco del comune della Vigolana Paolo Zanlucchi. Egli ha definito questo, “un giorno indimenticabile per tutti i cittadini vigolani, ma anche per i nostri amici di Vigolo e Nova Trento collegati grazie alla diretta Facebook organizzata dalla Trentini nel Mondo”. Zanlucchi, ha definito la scultura sull’emigrazione dalla Vigolana (scoperta in piazza Marzari, nella foto sopra, dalla madrina Valdirene Dallabrida di Nova Trento, ma di famiglia di origine vigolana), “un filo rosso” che lega comuni memorie, radici culturali e religiose, legami famigliari riscoperti, assieme al desiderio di tenere vivo questo rapporto fra Trentino e Brasile. L’opera, realizzata su iniziativa della vicesindaco Michela Pacchielat, è collocata nei giardini di Piazza Marzari, ed è opera del giovane scultore di Vigolo Vattaro, Maurizio Sassudelli. La base in ferro è realizzato dalla Sassudelli Metallica sempre di Vigolo.
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