Chi oggi ha vent’anni probabilmente conosce poco di ciò che avvenne a Genova tra il 19 e il 22 luglio del 2001, quando la polizia si scagliò con violenza contro i manifestanti dei movimenti no-global e delle associazioni pacifiste che si opponevano al modello di sviluppo proposto dal G8.
Anche Trento vuole ricordare quel periodo, senza però limitarsi al semplice “fare memoria”. “Avere vent’anni – Genova 2001”, l’iniziativa messa in campo da Arci del Trentino, dalla Libreria “due punti” e dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti umani, propone di riflettere assieme sui valori che la vicenda di Genova ha portato allo scoperto, e che ci interrogano tuttora.
Il primo tema, come suggerisce Andrea La Malfa, presidente di Arci del Trentino, è la globalizzazione, che a Genova è stata messa in discussione per la prima volta. “Un altro tema importante è quello dei diritti – ha aggiunto in occasione della presentazione dell’iniziativa, martedì 6 luglio – che è emerso con forza anche in questi giorni, grazie a un’inchiesta del quotidiano ‘Domani’ che ha rivelato le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Si tratta di un punto molto importante, perché uno Stato democratico si riconosce anche dal modo in cui tratta le persone prese in custodia. La legittimazione degli organi statali deriva proprio dalla garanzia dei diritti”.
In teatro per ricordare i vent’anni dal G8 di Genova. L’idea di “Avere vent’anni” nasce da un invito di Federico Zappini della Libreria “due punti”, che ha voluto portare a Trento lo spettacolo “20 anni. Cronache di inizio millennio dal G8 di Genova”, curato da Area Teatro. Il pezzo teatrale sarà proposto a Trento (venerdì 9 luglio alle 21, Giardino Maria Teresa d’Asburgo), a Brentonico (sabato 10 luglio alle 21, Cortile Teatro Monte Baldo) e ad Arco (domenica 11 luglio alle 18, Cantiere 26). “Siamo riusciti a farlo diventare una sorta di piccolo tour all’interno del Trentino – ha commentato Zappini -. Questo, in fondo, è il meccanismo dei movimenti: moltiplicare le energie, le visioni e gli sguardi”.
“Voi siete in gabbia. Noi siamo il mondo” di Monica Lanfranco. La strada che ha portato al G8 di Genova in realtà era già stata tracciata tempo addietro. Ne parlerà Monica Lanfranco, autrice del volume “Voi siete in gabbia. Noi siamo il mondo” (Vanda Editore), sabato 10 luglio alle 10.30 alla Libreria “due punti”.
“Diritti richiesti, diritti negati”. Domenica 11 luglio alle 15.30, il Cantiere 26 di Arco ospiterà un dialogo tra Nicola Canestrini, Monica Lanfranco e Paolo Pignocchi, “Diritti richiesti, diritti negati”. Non è un caso che l’evento si svolga nella cornice del centro giovani. “Ci siamo trovati d’accordo sin da subito sul fatto che il taglio dell’iniziativa non dovesse essere meramente rievocativo”, spiega Tommaso Ulivieri, consigliere comunale di Arco, con delega all’inclusione, ai diritti civili, ai beni comuni, alla laicità e alla pace. “Infatti, vorremmo provare a parlare a chi c’era, ma soprattutto a chi non c’era, ai giovani”. Ulivieri, nel 2001, c’era: era andato a Genova con un gruppo di trentini che furono pestati proprio mentre erano lì lì per rientrare dalla manifestazione. “Ricevetti un calcio sulla schiena da parte di un poliziotto, e ho ancora a casa i referti medici, perché anche questa è memoria”, ha ricordato.
Parole in movimento. Venerdì 9 luglio alle 18, nella cornice del Giardino Maria Teresa d’Asburgo di Trento, ci sarà un momento aperto a tutti per confrontarsi sulle parole che caratterizzano la nostra memoria, dal G8 a oggi. L’incontro è stato co-progettato dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti umani, dalla Liberia “due punti” e da Arci del Trentino con l’aiuto di un gruppo di ragazzi e ragazze dell’associazione Polieticus, di Rise Experience, Udu Trento, Rete degli Studenti Medi Trento e Gruppo giovani di Amnesty International Trento. “Le memorie personali e le parole sono degli strumenti in cui ci rifugiamo per poter rielaborare ciò che non è ancora stato rielaborato dalla storia”, ha spiegato Emanuele Pastorino, in servizio civile al Forum Trentino per la Pace e i Diritti umani. “L’incontro partirà da sei parole che i ragazzi e le ragazze coinvolti hanno scelto durante il percorso che abbiamo fatto assieme, durato circa un mese”. Ciascuno potrà poi portare la propria parola, per nutrire una sorta di “vocabolario collettivo” che si vuole costruire e che si sta ampliando attraverso i social e due pannelli presenti alla Libreria “due punti” e al Café de la Paix. Le parole pensate dai giovani – da cui si partirà – sono memoria, conflitto, futuro, tortura, partecipazione, rete e movimento. “Noi del Gruppo giovani di Amnesty parleremo del reato di tortura – ha detto Gaia, in rappresentanza del Gruppo – e dell’azione di Amnesty dal G8 a oggi”.
Amnesty e la battaglia per i codici identificativi. “Amnesty International dichiarò che quanto avvenuto a Genova era una delle maggiori violazioni dei diritti umani in Europa occidentale dopo la Seconda guerra mondiale”, ha spiegato Floriano Zini, responsabile regionale per Veneto e Trentino Alto Adige di Amnesty International. “Abbiamo fatto dei passi avanti, ma vogliamo rilanciare la petizione per l’introduzione dei codici identificativi individuali, che sono una misura di tutela per tutti, sia per il manifestante sia per le forze dell’ordine, perché permettono di identificare chi ha commesso gli abusi”.
Informazioni e prenotazioni. “Avere vent’anni” è organizzato con il patrocinio del Comune di Trento e il sostegno della Circoscrizione Oltrefersina, del Comune di Brentonico e il Comune di Arco. Per prenotazioni: Libreria “due punti” (3473242667), circolo Arci di Brentonico (3474206840) e Cantiere 26 di Arco (3454562682).
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