Sara Pedri, la giovane ginecologa forlivese, scomparsa esattamente quattro mesi fa in val di Non e ancora oggi ricercata, è stata “’vittima’ di una grave ‘persecuzione sociale e professionale’ sul luogo di lavoro”. Lo afferma oggi in una nota il prof. Giovambattista De Sarro, Rettore Università Magna Graecia di Catanzaro, dove la dottoressa si è specializzata in ginecologia pochi anni fa-
“Quanto è accaduto a Sara – afferma De Sarro – è un’offesa per tutti e non può passare senza una giusta presa di posizione per chiedere che venga fatta luce su fatti che mortificano in maniera grave l’essere una donna, un medico, uno specialista, un universitario. La scelta di una giovane dottoressa del Nord, di venire in Calabria, a Catanzaro, all’Università Magna Graecia, che rappresento, per specializzarsi in Ginecologia e Ostetricia è stata utilizzata dall’ignavia, dall’ignoranza e dall’arroganza per denigrarla e opprimerla nel pieno della sua crescita professionale”.Il rettore ricorda che Sara “a novembre 2020, è una ragazza fresca di Specializzazione conseguita a pieni voti, preparata, innamorata della professione, che progetta una vita con il fidanzato” e si chiede “come è possibile che nel giro di pochi mesi deperisce, non risponde al telefono, se non con messaggi brevi e con voce triste, la famiglia la trova deperita, si deve riposare per poter riprendersi e poi a marzo lascia il lavoro e sparisce. Si apprende in seguito di situazioni inquietanti che l’hanno vista ‘vittima’ di una grave ‘persecuzione sociale e professionale’ sul luogo di lavoro e che la stampa ormai riporta quasi quotidianamente”.
“Davanti a tutto ciò – conclude De Sarro – è dovere di ognuno di noi intervenire e chiedere giustizia perché i diritti di questa donna e la sua dignità vengano rispettati, perché sono i diritti di tutti noi”.
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