Non ci sono cambi elettronici di ultima generazione, freni a disco e telai di biciclette che costano come una Ducati nuova. Al massimo qualche vecchietta decaduta rigenerata per nuove avventure, o una Graziella che una volta risistemata va bene per qualche appassionato di due ruote vintage. Eppure nella ciclofficina sociale di via Baltera si respira qualcosa di buono. Lo sa anche Daniel Oss, il campione trentino trentaquattrenne, che a poche ore dal via del suo nono Tour de France ha deciso di “battezzare” la nuova creatura della cooperativa sociale Garda2015. Oss si è presentato puntuale alle 15 di un pomeriggio sahariano nella sede di via Baltera, a Riva. E qui ha incontrato i responsabili della cooperativa e tutte le persone – davvero tante – che hanno sposato questo progetto mettendoci passione e ore di volontariato.
Riavvolgendo il nastro. La ciclofficina sociale è una nicchia tra le attività di Garda2015, che conta circa 150 dipendenti (un centinaio quelli che fanno riferimento ai lavori socialmente utili) impiegati principalmente nei servizi di manutenzione del verde e nelle pulizie. Ma qualche anno fa la cooperativa sociale ha abbracciato anche la filosofia del riuso, aprendo un’attività che fino allo scorso anno era ospitata nella palazzina Mimosa al Rione 2 Giugno. Abiti, oggettistica, libri: tutto ciò che può avere una seconda vita viene ritirato e messo in vendita a prezzi simbolici. Ma, insomma, nella testa di Silvana Comperini, presidente e direttrice della coop, una passionaccia di vecchia data per i pedali, c’era l’idea di aprire anche una ciclofficina per il recupero delle due ruote destinate il più delle volte al Crm. E con la nuova sede, un capannone in via Baltera, sono stati trovati anche gli spazi adeguati.
Il via ufficiale lo scorso febbraio, con i comuni di Arco e Riva che hanno dato il primo contributo importante, donando alla cooperativa – spiega Comperini – le bici abbandonate e finite nel deposito degli oggetti smarriti: “Ne sono entrate circa cento, ne abbiamo vendute già sessanta, un risultato incredibile. E quando le biciclette non sono recuperabili, cerchiamo almeno di salvare i pezzi per i ricambi”. Ma soprattutto la ciclofficina ha messo in moto tanta passione e tante opportunità. Non solo si alternano agli attrezzi persone con fragilità e avviate a percorsi di inserimento lavorativo, ma ci sono i volontari, oppure addetti ai lavori che hanno deciso di donare la loro competenza. Come Stefano Carpentari, titolare dell’omonimo negozio di Torbole, che ogni settimana sovrintende i lavori. Ma c’è anche Gigi Farè, il rivano che ha aperto nel 1990 il Museo di biciclette in via Virgilio.
Coordinatore del progetto è Franco Andreoli: è stato lui ad invitare Oss, al quale è legato da una lunga amicizia. “Dal punto di vista relazionale – spiega Silvana Comperini – è un arricchimento per tutti coloro che sono coinvolti”. Tante le prospettive di sviluppo di questo progetto. La cooperativa, infatti, sta pensando di aprire al pubblico la ciclofficina (“E in questo caso dovremo assumere un professionista”) e di attivare un servizio di noleggio in collaborazione con la vicina Riva del Garda Fiere Congressi e con gli albergatori: “Abbiamo già avviato un dialogo”, spiega la presidente. La ciliegina sulla torta è stata la visita di Daniel Oss. Uomo che pedala tanto e parla poco, ha definito la ciclofficina “una bella idea, un’esperienza che può essere utile a tanti”. Oss si è poi messo a disposizione per partecipare a serate organizzate dalla ciclofficina, ovviamente sul tema delle due ruote.
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