Al Mag una mostra racconta l’evoluzione della mobilità nell’Alto Garda

Una cartolina degli anni Cinquanta del Novecento che ritrae la seggiovia del Bastione dalla stazione a monte

La mostra “Intrepidi collegamenti. Esperimenti di mobilità tra lago e montagna” è il contributo del Museo Alto Garda all’anno tematico “trasporti-transito-mobilità” dei musei dell’Euregio 2021. L’esposizione – a cura di Davide Allegri, Matteo Rapanà e Sara Vicenzi e in collaborazione con Lodovico Tavernini e con il Museo Storico Italiano della Guerra – indaga l’evoluzione delle vie di comunicazione sul territorio dell’Alto Garda trentino. L’allestimento sarà visitabile al Museo di Riva del Garda, dal 19 giugno al 31 ottobre 2021.

La mostra nasce dalla collaborazione del MAG nella realizzazione del progetto di ricerca “Dalla guerra alla mobilità sostenibile. Ferrovia e impianti a fune nel Tirolo storico”, nella quale sono state coinvolte numerose realtà culturali e di promozione turistica trentine, altoatesine e austriache.

Le finalità del progetto sono state quelle di analizzare il ruolo delle infrastrutture realizzate nel Tirolo storico prima dello scoppio della Grande Guerra e le ragioni che ne hanno determinato l’abbandono o l’eventuale reimpiego per altri scopi, soprattutto in rapporto al turismo. Durante la prima guerra mondiale, infatti, la necessità di spostare strumenti, merci ed eserciti composti da centinaia di migliaia di soldati in territori spesso impervi determinò una rapida accelerazione tecnologica che implicò l’individuazione e la realizzazione di infrastrutture ardite e innovative. Venne così realizzata una fitta rete di infrastrutture integrate, composta da chilometri di teleferiche, ferrovie e linee stradali, in grado di collegare il fondovalle con le aree montane. Al termine del conflitto queste connessioni vennero utilizzate spesso anche come modello per la costruzione di collegamenti a scopo turistico. Oggi abbiamo l’opportunità di dare a queste ricerche una connotazione ulteriore rispetto alla mera ricerca sul passato fine a se stessa e di stimolare anzi riflessioni sulla viabilità e la frequentazione di aree a turistiche.

La conoscenza dell’evoluzione della viabilità storica può essere inoltre utile per riflettere sulle problematiche della moderna viabilità, nella quale le considerazioni sulla mobilità a carattere locale si intrecciano con problematiche di livello globale. La grande sfida che attende il territorio altogardesano, come tutto il territorio Euregio, è quella di garantire collegamenti sempre più rapidi e sicuri, ma al contempo sostenibili da un punto di vista economico ed ambientale.

Una cartolina storica raffigurante la strada del Ponale tra Riva del Garda e la val di Ledro

Il percorso espositivo si articola in quattro sale sviluppate al piano terra del Museo Alto Garda. La mostra è introdotta dalle soluzioni espositive che accomunano i musei partecipanti al progetto “Connessioni montane” per riflettere sull’evoluzione della mobilità e delle vie di comunicazione nel Tirolo storico tra la fine dell’Ottocento e lo scoppio della Grande guerra.

Nella seconda sala filmati, oggetti e documenti archivistici illustrano l’importanza delle infrastrutture nel territorio altogardesano per lo sviluppo turistico della zona dalla fine del XIX secolo fino allo scoppio della Grande guerra. Infatti a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento il turismo diventò un elemento trainante dell’economia dell’Alto Garda, grazie anche al rinnovamento delle vie di comunicazione: gli itinerari terrestri vennero potenziati attraverso la sistemazione dei percorsi già presenti e la creazione di nuove strade, fra cui quella del Ponale. Il battello, oltre che mezzo privilegiato per il trasporto di merci, divenne una delle soluzioni preferite dai turisti per viaggiare da una sponda all’altra del lago di Garda. Infine il completamento della ferrovia Verona-Innsbruck stimolò la realizzazione di tratte locali, fra cui la Mar (la Mori-Arco-Riva), terminata nel 1891.

La locomotiva della Mori-Arco-Riva inaugurata nel 1891

Proseguendo nel percorso espositivo, ci si sofferma sulla Grande guerra e sulle sue conseguenze sulla mobilità. Lo scoppio della guerra determinò l’interruzione della maggior parte degli spostamenti: le tratte ferroviarie civili, come la Mar, vennero interrotte. La navigazione turistica subì un forte arresto a causa della militarizzazione del porto di Riva e le strade vennero poste sotto il controllo militare attraverso la creazione di postazioni all’avanguardia.

L’ultima sala affronta il tema dell’eredità delle infrastrutture realizzate a scopo turistico o per esigenze militari. Biciclette d’epoca, binari e sedili da seggiovia e una suggestiva linea del tempo guidano il visitatore nell’evoluzione della viabilità di questo territorio, da sempre luogo di transito per genti, merci e idee fra i passi montani dell’area alpina e l’ambiente lacustre aperto verso le città della pianura padana. Proprio questa consapevolezza può essere utile per immaginare la mobilità del futuro, attenta all’ambiente e al paesaggio.

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