La carovana del Giro d’Italia oggi arriverà a Trento attraverso la Strada dei Forti e, vista la simpatica coincidenza dell’omonimia, gli amici e i famigliari di Chico Forti hanno pensato bene di approfittare dell’occasione per tornare ad accendere i riflettori sulla vicenda del trentino, attualmente ancora in carcere negli Stati Uniti, dove sta scontando una condanna all’ergastolo comminatagli nel 2000 da un tribunale della Florida, con l’accusa di omicidio premeditato di cui si è sempre dichiarato innocente.
Nel dicembre scorso, però, il ministro degli esteri Di Maio aveva annunciato l’imminente ritorno in Italia di Forti, dopo che il Governatore della Florida ha accolto l’istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo per essere trasferito nel Paese d’Origine. Sono passati circa 5 mesi dal momento dell’annuncio, ma la situazione appare ancora in fase di stallo, come ci ha spiegato lo zio, Gianni Forti: “Dall’anno scorso qualcosa è cambiato, stiamo aspettando tutti il ritorno di Chico, i tempi sono rallentati un po’ dalla pandemia e un po’ dalla burocrazia, che inevitabilmente mette dei ritardi sulla convenzione”.
Gianni Forti era presente sulle strade del Giro, in particolare in cima alla salita del Bondone, anche nella scorsa edizione, disputata nel mese di ottobre 2020: “Come l’anno scorso, siamo qui anche quest’anno per dedicargli in maniera simbolica la tappa, sperando che l’anno prossimo Chico possa essere qui con noi, e per chiedere che il suo rientro in Italia avvenga nei tempi più brevi possibile: speriamo che con la fine del Giro d’Italia finisca anche l’incubo di Chico Forti“.
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